Il calcio in mano a cellule comuniste: Il Milan è stato sempre penalizzato dagli arbitri comunisti che ci hanno tolto due scudetti

Creato il 01 marzo 2011 da Risibilmostra

Autore: Antônio Milena/ABr

Questa mattina ci siamo svegliati con una dichiarazione choc di Berlusconi che ha fatto luce su un trentennio di calcio inquinato e viziato alla radice: “Il Milan è stato sempre penalizzato dagli arbitri comunisti che ci hanno tolto due scudetti. Questo club durante la mia gestione avrebbe potuto vincere ancora di più”. Non c’è bisogno di aggiungere molto alle parole del riconosciuto numero uno dei barzellettieri italici. Tutti sanno che la compagine arbitrale italiana altro non è stata che una cellula del Partito Comunista Italiano. Chi non ricorda quel marxista-leninista di Lo Bello, il maoista Casarin, il castrista Bergamo? Ma il Barzellettiere si è limitato solo a dare un’anteprima. Lo scandalo è molto più profondo. Purtroppo il calcio italiano è pieno di infiltrati comunisti da molti anni. Vi ricordate il Napoli di Maradona? Non era il Diego Armando partenopeo un grande amico di Fidel Castro? Ebbene sì: il Napoli era una emanazione della Terza Internazionale e tutti i calciatori erano marxisti, leninisti e antimilanisti. Ma le indiscrezioni dicono anche altro. Lo stesso barzellettiere si sarebbe accorto di infiltrati comunisti all’interno del Milan. Vi ricordate Dida? Come si spiegano le sue imbarazzanti prestazioni? Facile, Dida è brasiliano e in Brasile ha governato per anni Lula – noto comunista – ergo tutti i brasiliani sono comunisti. Capito perché il Milan si è liberato di Kakà? Anche su Pato sembra ci siano seri sospetti. Non parliamo poi di quella cellula sovversiva che risponde al nome di Internazionale. Trattasi di una vera e propria compagine di pericolosi comunisti atti a sovvertire l’ordine naturale della classifica del campionato di calcio di serie A. Ghedini ha avanzato un ricorso affinché le partite del Milan vengano dirette dagli arbitri naturali del Milan: Fede e Capezzone, uno per le partite in casa e l’altro per le trasferte. Per domattina è prevista una conferenza stampa in cui il barzellettiere parlerà del cibo dei comunisti italiani, di quel comunista di Gelli, di quel marxista di Cossiga, di quel maoista di Giovanni Paolo II e di quel guevarista di Bruno Vespa. La difesa punta tutto sulla semi-infermità mentale.



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