Costakis Koutsokoumnis e Hasan Sertoğlu
sul sito ufficiale della FIFA
STORIE (Zurigo). Il grande calcio internazionale non è solamente la Champions League o, nella sua accezione più globale, i Campionati del Mondo. Il calcio è una grande storia che racchiude migliaia di altre storie al suo interno e la FIFA ne sa qualcosa visto che si propone di essere l’organismo che tutte queste storie vuole raccoglierle. Tutte, o quasi.
Esistono infatti alcune realtà che esulano dalle effigi rappresentate dal solito Joseph Blatter ma che esistono e hanno comunque un loro statuto, anche se spesso sin troppo intrecciato a quello politico.
La notizia che ci fa approfondire l’argomento proviene da Cipro, uno stato che ben rispecchia una situazione delicata nella quale il calcio può essere vista come “pedina di inter-scambio”.
Cipro è infatti divisa in due territori, con la parte settentrionale, autoproclamatasi nel 1983 Republica Turca di Cipro del Nord, riconosciuta praticamente solo dalla Turchia che ne tutela l’indipendenza attraverso la presenza militare. Due stati, due federazioni calcistiche: la Kypriaki Omospondia Podosferou, la sola riconosciuta dalla FIFA, e la Kubrus Turk Futbol Federasyonu. Il Cipro del Nord ha, oltre a un proprio campionato, anche una propria Nazionale, vera mattatrice delle rassegne calcistiche dedicate alle rappresentative Non-FIFA (recentemente è stata sconfitta nella finale dei Mondiali Non-FIFA dal Kurdistan Iracheno). Inutile dire che in passato diverse sono state le schermaglie fra i due organismi calcistici dell’isola, fino a che, nella giornata di ieri, i due rispettivi presidenti sono stati accolti a Zurigo da Blatter e da Platini – presidente UEFA – per sancire un accordo che prevede di “unificare e facilitare il progresso del calcio tra le comunità calcistiche dell’isola di Cipro attraverso un rapporto basato sulla fiducia, il rispetto reciproco e la buona volontà”. Insomma una cooperazione fra le due “legioni” affinchè il calcio cipriota possa intraprendere un percorso di crescita mai avvenuto nella storia. Costakis Koutsokoumnis e Hasan Sertoglu hanno quindi firmato una collaborazione che permetterà ai “nordisti” di svolgere amichevoli internazionali con compagini legate alla FIFA mentre, in patria, il percorso sarà di continua coesione a beneficio dell’intero movimento.
Il Cipro del Nord non è la sola nazionale a rientrare nel discorso delle squadre Non-FIFA. Un altro esempio noto è il Kosovo: separato dalla Federcalcio serba, un accordo sulla stregua di quello cipriota è fuori discussione, almeno stando alle parole di Karadzic, numero uno della federazione della Serbia che ha escluso possibilità di riconoscimento nei confronti del Kosovo. Non è un caso che diversi calciatori kosovari ora militino in altre nazionali: il napoletano Behrami, che andrà in Brasile con la sua Svizzera, è fra gli esempi più eclatanti.
La FIFA ha raggruppato venti nazionali nel gruppo dei “Nuovi membri potenziali” suddivisi per tre categorie: stati indipendenti non affiliati (Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Principato di Monaco, Palau e Tuvalu), territori non indipendenti (Guadalupa, Groenlandia, Isola di Man, Jersey, Martinica, Marianne Settentrionali, Reunion, Sint Maarten e Zanzibar), infine territori definiti politicamente sensibili (Cipro del Nord, Catalogna, Kosovo, Ossezia del Nord e Gibilterra.
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