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Un calendario tratto dall’opera Harmonia Macrocosmica del cartografo tedesco Andreas Cellarius L’atlante delle stelle fu pubblicato nel 1660 ad Amsterdam (foto Corbis) E il giorno? Si è ripetuto che non lo conosciamo con precisione. Le ipotesi non sono mancate e nemmeno i primi cristiani sembrano essere d'accordo. Le chiese orientali lo fissano il 6 gennaio, le occidentali il 25 dicembre. Si giustificava l'incertezza ricordando che la nostra tradizione avrebbe cominciato a festeggiare il Natale il 25 dicembre dopo il Concilio di Nicea (325), quando il cristianesimo si diffuse grazie alla libertà di culto. Soppiantava, di fatto, la festa del Sol Invictus nel mondo del paganesimo agonizzante. La vera luce diventava Cristo. Gianantonio Borgonovo, docente di teologia ed esegesi del primo testamento presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, dottore dell'Ambrosiana e canonico del Duomo di Milano, traduttore dall'ebraico per la Bibbia Cei del 2008, sta terminando complesse ricerche su calendari e computo del tempo nel mondo antico. Verranno pubblicate tra non molto. Si è imbattuto in dati che possono recare chiarimenti alla annosa discussione riguardante il natale di Gesù.
Calendario Ebraico. Le diverse datazioni del giorno di nascita di Gesù si comprendono con il calendario Ebraico. Sarebbe nato il 25esimo giorno del mese invernale di Tevet La prima osservazione, sottolinea Borgonovo, è la seguente: «Il 25 dicembre e il 6 gennaio fanno riferimento alla stessa data, ovvero il 25 di Tevet del calendario ebraico». «Il 25 dicembre - prosegue - sarebbe la trascrizione popolare del giorno ebraico, mentre il 6 gennaio ne sarebbe l'equivalente preciso». Certo, il calendario allora in uso nel mondo latino era quello giuliano, in vigore sino al 1582. Papa Gregorio XIII, d'accordo con gli scienziati dell'epoca, decise di «saltare» i giorni dal 4 al 14 ottobre di quell'anno per riordinare il computo del tempo. Da quel momento la riforma creò una duplicazione di date del Natale. Borgonovo aggiunge: «Ho confrontato il calendario ebraico dal 10 a.C al 10 d.C.: ebbene un solo anno presenta l'equivalenza del 25 di Tevet con il 6 gennaio. Precisamente è il 3.756 dalla creazione del mondo secondo il computo ebraico. È il nostro 5 a.C.». Calendario Giuliano. Nell’anno 5 a.C. il giorno 25 del mese di Tevet del calendario Ebraico coincideva con il 6 Gennaio del calendario Giuliano È possibile anche individuare, per monsignore, seppur approssimativamente, il momento in cui nacque Gesù: «Il calendario giuliano stabilisce l'inizio del giorno a mezzanotte; per quello ebraico comincia con il tramonto del sole, grosso modo alle 18. Si può dunque dire che nell'anno 5 a.C., il 25 di Tevet iniziasse intorno alle 18 del 5 gennaio e terminasse attorno alle 18 del 6 gennaio. Era un giovedì». Detto in soldoni, l'equivalenza tra il 25 di Tevet e il 6 gennaio è solo per le ore dalla mezzanotte alle 18 del giorno dopo. Gesù sarebbe nato in questo arco di tempo. Calendario Gregoriano. Il calendario Giuliano è rimasto in vigore sino alla notte del 4 ottobre 1582. Fu rimpiazzato dal calendario Gregoriano Il lavoro di Borgonovo costituisce l'ultimo di un'infinita teoria. Gerolamo Cardano mezzo millennio fa scrisse un Oroscopo di Cristo (c'è una traduzione da Mimesis) ed ebbe più guai che consensi. Ora, un gruppo formato tra gli altri da un archeoastronomo dell'osservatorio di Brera e da un'astrologa, ha compiuto ricerche sulla data di nascita e di morte di Gesù. Una combinazione di pianeti spiegherebbe l'apparizione della cometa. Fu così? Ma questa, direbbe Kipling, è un'altra storia. Magari riusciremo a raccontarvela. Articolo di Armando Torno http://www.corriere.it/cultura/11_dicembre_05/torno-rebus-calendari-giorno-natale_7181fa34-1f31-11e1-befb-0d1b981db5e8.shtml
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