Il cambiamento immutabile della vita

Da Rici86
I giovani devono partire, devono andare via per curiosità, per capire il mondo, ma soprattutto per capire loro stessi. Poi devono tornare.(Renzo Piano)È così bello viaggiare, scoprire posti nuovi, immergersi profondamente nell'ignoto, far diventare familiare ciò che prima era estraneo. La mente si apre, le sensazioni si moltiplicano e, mentre si conosce qualcosa di nuovo che è intorno a noi, si impara a conoscere ancora un po' la vera essenza di ciò che siamo. Ma è anche bello tornare, ripercorrere sentieri già percorsi, camminare ancora su impronte già tracciate. E ritrovare, così, un po' sé stessi. È bello, a volte, attraversare un paese che si aveva lasciato da tempo, sentire sotto i piedi il selciato di strade ben note. Si scopre che qualcosa è cambiato, magari molto, ma che l'essenza più intima dei luoghi, in fondo, non muta mai. È come guardarsi dentro, come esplorare a ritroso la propria vita: si osserva come in un film tutto ciò che è accaduto, tutte le persone che sono passate, si sono fermate, se ne sono andate, e tutte le tracce che la vita ha lasciato. E si nota come ogni cosa ha tracciato solchi magari profondi, che hanno inciso fortemente e sono penetrati con eterne impronte, ma non sono riusciti a scalfirci nel più intimo. Anzi, ci hanno rafforzato. Hanno fissato ancora di più ciò che siamo stati e che sempre saremo. Lo si vede in quelle indelebili tracce che si lasciano scorgere soltanto da chi guarda con il cuore, invece che con gli occhi. Lo si scopre in una finestra che porta ancora le stesse tendine, in un gatto che dorme sempre sullo stesso davanzale, in quella macchia sul muro che non vuole saperne di andare via, ma anche in una fioriera che ha cambiato posto, in una porta tinteggiata di fresco, in una parete che ha cambiato colore. E il sorriso si forma spontaneo sul volto. Perché il tempo passa, gli eventi mutano, le persone crescono, gli oggetti si trasformano. Ma l'essenza, quella no. Quella non potrà mai cambiare. Ed è a queste certezze immutabili che la vita, nella sua tormentata quotidianità, ha bisogno di aggrapparsi di tanto in tanto. Per farsi pizzicare nell'intimo e sentire che, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa cambi, lei c'è, viva più che mai. Immutabile nei suoi innumerevoli cambiamenti.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via.
Un paese vuol dire non essere soli, 
sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
(Cesare Pavese)

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