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Il campeggio della Rapa

Creato il 14 agosto 2014 da Povna @povna

Cominciò tutto, per davvero, due anni fa, ai tempi degli esami di maturità dell’Onda. Fu allora che la ‘povna e l’Ingegnera Tosta (che pure avevano condiviso insieme quella città, quella scuola, quel concorso, fin dal primo giorno) iniziarono ad avvicinarsi fuori dai muri della scuola e delle classi, travalicando, timide, il tacito confine dei colleghi. Fu l’invito ufficiale (che terminò con la ‘povna ospite a casa dell’Ingegnera, al rientro a tarda notte), continuò con il dialogo telefonico, scritti, correzioni, orali, giorno dopo giorno, e si concluse, per quell’estate, con una visita alla piccola città e alla nuova casa della ‘povna da parte dell’Ingegnera e di Alfa, Beta e Gamma, i suoi tre figlioli.
Continuò l’anno dopo, il 2012/2013, quando la ‘povna e l’Ingegnera si trovarono nello stesso consiglio di classe, sul triennio (ed era la prima volta da dieci anni): coi Merry Men, ovviamente (perché lo sceneggiatore è sottile, e si diverte, ma non è malizioso, come già fu detto). E insieme si trovarono a scambiarsi opinioni e strategie su quella strana classe, e poi a portarli insieme in gita, nella città del pesce; e progressivamente la condivisione iniziò a farsi scambio privato, racconto, iniziale confidenza, finché la fine di quel lungo anno difficile le recapitò, stanche, ai confini dell’estate.
“Vieni a trovarmi al campeggio, questo luglio” – disse l’Ingegnera al termine degli scrutini – “in fondo siamo vicinissimi!”.
“Occhio che ti prendo in parola!” – rispose la ‘povna. E così fu fatto. E, un lunedì di luglio, mise nello zaino un cambio di lenzuola, due prendisole e due costumi da bagno, salì su un treno, e scese dopo una mezz’oretta, in una stazione marittima. Insieme, al mare, passarono alcuni giorni molto belli, la ‘povna conobbe meglio i ragazzi, e anche il Maratoneta (il marito dell’Ingegnera Tosta), fecero un torneo di minigolf e molte passeggiate sulla spiaggia; poi la ‘povna li salutò con molti baci e abbracci, riprese il treno e fece ritorno a casa. Si rividero di lì a poco, questa volta insieme a Gamma e Thelma: organizzarono una gita a Castagnone a mezzo agosto e si divertirono un mucchio; furono altre chiacchiere e risate e conoscenze. E quando si salutarono, settembre era imminente, entrambe sapevano che l’amicizia ormai era nata. Il legame si è rafforzato, intrecciandosi, per tutto l’anno scorso, venerdì dopo venerdì, vasca dopo vasca: a scuola, nell’autogestione, a Praga, e poi da casa, sms dopo sms, racconto dopo racconto. Ed è così che, finita la scuola, anche questa estate continuare a vedersi è sembrato solo ovvio: per questo, lunedì scorso, la ‘povna ha ripreso quello zaino, quelle lenzuola e un altro paio di costumi e vestitelli; è salita sullo stesso treno, ha fatto gli stessi 50 chilometri, per arrivare, ancora una volta, a trovarli loro tutti al campeggio della Rapa.
Lì la ‘povna ha passato dei giorni di casa, sentendosi in famiglia: con l’Ingegnera hanno fatto camminate veloci sulla spiaggia all’alba, a ritmo di esercizi, percorso avanti e indietro il bagnasciuga, seguito strade in bicicletta, lungo la pineta, e anche di notte (a vedere Rada City); hanno mangiato pomodori (tantissimi), improvvisato un tiramisù, alternato costumi e magliette (per non sembrare identiche); hanno cantato filastrocche e ritagliato ragni e pipistrelli; hanno guardato il vento d’Est, sulla scia di Mary Poppins, e sopportato lo scirocco; si sono raccontate un sacco di cose, e ripromesse di scoprirne altre. Sono state, insomma, in una parola, molto bene.


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