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Il campione è tornato

Creato il 08 settembre 2015 da Fedetronconi

Ogni uomo è un mistero. È questo che mi ha insegnato Campione.

La maturità è sapere quando risolvere il mistero di un altro uomo e quando rispettarlo.

Il campione è tornato

Non sono solo la passione per la boxe e l’istinto da giornalista a mettere J.R. Moehringer sulle tracce di Bob Satterfield, uno dei pesi massimi più forti degli anni Quaranta e Cinquanta, scomparso dalla scena all’improvviso. È anche una sorta di richiamo, quasi un’ossessione. Ed è solo dopo aver esplorato obitori, chiese, ospedali, bassifondi, biblioteche, palestre, archivi di polizia che arriverà a scoprirne la ragione, e a imparare molto più di quanto si aspettasse sulla boxe e sulla vita. La sua ricerca lo porta sui marciapiedi di una città del Midwest, dove incontra Campione, un senzatetto ex pugile che dice di essere Satterfield. E di lui infatti è in grado di raccontare ogni incontro, ogni pugno, ogni vittoria. «Il più grande puncher che si sia mai visto», come è stato definito, ha due mani enormi e un fisico imponente. Ma è veramente chi dice di essere?Non impari niente finché non sei stanco, ha detto un vecchio pugile, e solo dopo essere sceso nel passato di Campione, scoprendo anche quello che non avrebbe voluto, con molta stanchezza sulle spalle, il giornalista impara che ogni uomo è un mistero. E che siamo tutti in cerca di qualcosa, chi di un padre perduto, chi di un riscatto, e siamo anche disposti a ingannare o a ingannarci, pur di trovarlo. Come Campione. Come Moehringer. Come ognuno di noi.

Premetto che io adoro lo stile di scrittura di Moehringer: elegante, godibile, fascinoso. Quando ho letto il suo nuovo romanzo (Piemme) sapevo di andare abbastanza sul sicuro. Il Premio Pulitzer è capace di narrare con vivacità e spessore storie di vita. ve lo ricordate nel superbo Open? Be’, Moehringer non ha perso certo lo smalto. E’ una continua conferma. E anche la storia di Bob Satterfield (non tutti seguono la boxe) risulta accattivante grazie al suo stile. Moehringer ha proprio questa capacità: rendere le sue storie dei piccoli capolavori. Perché non scrive solo si sport. Provate a leggere anche “Il bar delle grandi speranze”: una sola parola, superbo.

J.R. Moehringer. È nato a New York nel 1964 ed è stato corrispondente delLos Angeles Times. Per uno dei racconti lì pubblicati, Oltre il fiume (Piemme), ha vinto il Premio Pulitzer. Il suo primo libro, Il bar delle grandi speranze, acclamato dalla critica, per settimane in vetta alle classifiche negli USA e quindi pubblicato con grande successo in molti paesi, è stato nominato miglior libro dell’anno da New York Times,EsquireLos Angeles Times Book ReviewEntertainment WeeklyUSA Today e New York Magazine. Dopo averlo letto, Andre Agassi ha contattato Moehringer per chiedergli di lavorare alla stesura della sua autobiografia:Open (Einaudi) ha raggiunto il vertice della classifica delNew York Times e di quelle italiane, riscuotendo entusiastici consensi dai lettori e dalla critica. Per Piemme ha pubblicato anche Pieno giornoIl campione è tornato. E’ stato finalista al Premio Pulitzer.

Il campione è tornato

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