L’Italia ha un problema diventato storico: il debito pubblico è troppo alto in rapporto al Prodotto interno lordo. Il debito pubblico è cresciuto anche nel periodo successivo alla firma del Trattato di Maastricht, che fissava un rapporto fra i due dati. Si poteva prevedere che i risultati sarebbero stati pessimi, ma anche una la crescita del Pil non è alto che l’aumento della somma di transazioni economiche compiute in un dato Paese in un certo periodo, solitamente un anno.
Un incidente stradale grave fa lavorare la sanità, i meccanici, le assicurazioni…. e aumenta il Pil. Il cancro fa lavorare anch’esso la sanità, l’industria farmaceutica, medici e infermieri e aumenta il Pil. Un milione di malati gravi in più all’anno e contemporaneamente l’apertura di mille industrie altamente inquinamenti basterebbe a provocare quel che si chiama “sviluppo economico” e invece è peggio di un flagello biblico.
La conservazione dell’ambiente tale e quale non produce denaro. Invece lavori di manutenzione straordinaria delle stesse riserve naturali, anche se vengono contestati come illegittimi dalle associazioni ambientaliste (legge del ’91), fanno crescere il Prodotto lordo nazionale.
Le attività inquinanti, la realizzazione di industrie pericolose che però lavorano aumenta le transazioni economiche.
Nulla da fare. J.F. Kennedy contestava questo pessimo indicatore, la cui importanza è negata da molte persone ragionevoli. Oggi però il pensiero critico viene emarginato. Ovviamente Renzi non ci pensa a violare il dogma. Lo Sblocca somma tutti i danni possibili, utili però a far salire l’indicatore delle disgrazie.