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Il canto gregoriano e San Benedetto

Da Lara

 Il canto gregoriano -  riporta Wikipedia - è un genere musicale vocale, monodico e liturgico,  elaborato in Occidente a partire dall'VIII secolo dall'incontro del canto romano antico con il canto gallicano nel contesto della rinascita carolingia. È cantato ancora oggi, non solo in ambito liturgico...
Può sembrare strano che io, sdegnata come sono dalla chiesa cattolica, quindi laica, possa sentire il fascino di alcuni momenti che considero di alta spiritualità e che  vengono utilizzati anche dalla chiesa.


Eppure l'ascolto del canto gregoriano è uno di questi momenti.
Così come amo lo stile cistercense delle abbazie e l'Ordine benedettino; ordine che ebbe una funzione profonda sulla civiltà del Medio Evo.



San Benedetto divise in sette parti il canto sacro, puntualizzando così con un rito, sette volte ripreso durante la giornata, l'unione dei monaci con Dio.


Queste cose le so un po' perché  mia nonna ogni lunedì mattina veniva puntualmente visitata da un monaco benedettino e qualche volta anch'io assistevo al loro colloquio. In più ho cercato in seguito altre notizie.


Scrivo qui le parti che mi sono rimaste impresse, perché sono anche estremamente poetiche:


- Nel silenzio della notte, mentre tutta la natura riposa sotto la celeste chiarezza delle stelle, Benedetto riuniva i suoi monaci per cantare i Mattutini.


- Appena il sole saliva all'orizzonte, all'ora in cui le perle della rugiada scintillavano nella freschezza profumata del mattino, il canto si alzava per celebrare il sole e la vita rinascente. Era il momento di riprendere una nuova giornata consacrata al lavoro.


- Un'altra parte faceva riferimento al numero delle Piccole Ore che segnano il corso della giornata e ne interrompono lo sforzo.

- La settima, l'ultima ora delle salmodie. La pace della sera si estende su una Natura rasserenata come la pace divina riempie l'anima del monaco. Dopo che il canto del Magnificat ha celebrato la bellezza del divino, la voce del Padre Abate si eleva grave e solenne:

"Perdonaci le nostre offese come noi perdoniamo coloro che ci hanno offesi"

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