> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="203" width="245" alt="Il Capitale di Marx in manga >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-44192" />Mentre in Germania si sta pubblicando, volume dopo volume, l’opera completa di Karl Marx che, nel 2020, conterà ben 114 tomi (!), in Francia Soleil Manga ha dato alle stampe due volumetti che condensano, in poco meno di 400 pagine a fumetti, un’opera monumentale: il Capitale. Dopo essere apparsi in Giappone, dove sono stati concepiti, poi in Inghilterra, Corea e Cina, l’approssimarsi ai nostri confini dei due manga ha attirato l’attenzione di molti siti, blog e periodici, tra cui Il fatto quotidiano e Il Giornale. Sull’onda dell’interesse nei confronti della rilettura dell’intera opera del filosofo tedesco, i media ne hanno dato notizia vuoi per criticare ancora una volta le teorie che vi sono esposte, vuoi per evidenziare come queste trovino una corrispondenza nell’attualità.
Il Capitale, a prima vista, non sembrerebbe essere compatibile con il fumetto, sia per l’argomento trattato, molto ostico, come può testimoniare chiunque abbia intrapreso la lettura dell’originale, sia per la mole. Migliaia di pagine sono state suddivise in due libri che ripropongono la partizione data dagli autori all’opera originale: la prima scritta direttamente da Marx, la seconda costruita da Friedrich Engels ordinando i suoi appunti.
Nel primo libro si narra la storia di Robin, un piccolo produttore di formaggio che, spinto da Daniel, un investitore senza scrupoli, si volge al capitalismo, rinnegando la fede socialista del padre e abbandonando, per la ricerca incessante del guada
Nel secondo libro, la vicenda imprenditoriale di Robin fallisce, mettendo a nudo le criticità del sistema capitalista. In questo tomo, che si apre con la frase: “la ricchezza delle società in cui regna il capitalismo si presenta come un gigantesco accumulo di prodotti”, la storia di Robin passa in secondo piano per dare spazio a una parte didattica condotta da Engels in persona. Egli, come un vecchio, barbuto professore, ci somministra una lezione su valore, nascita del denaro, cooperazione, circolazione, ecc. usando, negli esempi, dei pupazzi molto stilizzati dalla testa tonda.
Se nel primo libro la teoria era sottesa alla vicenda del giovane imprenditore e il lettore aveva il compito di estrapolarla dalla narrazione, nel secondo la teoria viene prima di tutto e la conclusione della storia di Robin non è che il macro-esempio finale delle contraddizioni del capitalismo.
In compenso i titoli dei vari capitoli, che ricalcano le parti dell’opera concepita oltre un secolo fa, sembrano trattare argomenti di scottante attualità – i prodotti, lo sfruttamento, la forza lavoro -, e i problemi che stanno attanagliando l’intero mondo occidentale – la ricerca del profitto, la sovrapproduzione, le banche.
La collana giapponese, che mira a raccogliere i capolavori della letteratura mondiale, mescola Mein Kampf a I miserabili, Così parlò Zarathustra al Faust.
Qualche recensore quindi ironizza, forse non a torto, sull’operazione, ma, in fondo, l’interesse, che l’apparire di questo fumetto in Francia ha suscitato, nasce sicuramente dall’angosciante corrispondenza dei temi del Capitale di Marx – veicolati in questa occasione da un fumetto un po’ superficiale – con ciò che sta avvenendo nella nostra società.
Abbiamo parlato di:
Le capital (vol. 1 e 2)
Karl Marx
Traduzione di Florent Georges
Soleil Manga, 2011
196 + 190 pagine, brossurato, bianco e nero – 6,50€ ogni volume
ISBN: 9782302013223 (vol. 1) 9782302013964 (vol. 2)
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