Virzì porta al cinema Il capitale umano, prodotto che si inserisce in un contesto sociale ben definito ma che vuole, prima ancora di rappresentare un'Italia morente, orchestrare un dramma familiare dalla struttura labirintica…
Accompagnato dalle (inutile dirlo) sterili critiche coi paraocchi di chi, evidentemente, si è sentito tirato in causa, Il capitale umano è lo spaccato eterogeneo dell'Italia attuale, visto alternativamente da borghesi, popolani e adolescenti. Eppure l'opera di Virzì è estremizzazione della realtà, un concentrato di tante vicende che corrono sul filo dell'attualità, dalla corsa all'ascesa sociale all'insoddisfazione puerile di chi i soldi li ha, dall'amore adolescenziale all'emarginazione e al suicidio. Costruito con un montaggio in parallelo delle medesime vicende, vissute in quattro capitoli attraverso gli occhi di Dino, Carla e Serena, il film si sviluppa come un puzzle da ricomporre, che fa scorrere sullo schermo una gamma di potenziali colpevoli, senza però dare risposte fino alla fine.
I personaggi di Virzì si muovono impacciati nella corsa al cambiamento, incapaci di riconoscere i propri limiti e le proprie abilità, spiazzanti per la
A tratti stilisticamente unico, Il capitale umano unisce le forme del thriller grottesco dal sapore coeniano alla commedia italiana, che più di regalare risate strappa fuggevoli sorrisi amari. Il risultato è un'opera luminosa capace di risplendere per il suo sguardo limpido sul microcosmo brianzolo, metafora di un'Italia intera da tempo spaccata tra i capitalisti e quelli che capitalisti vorrebbero esserlo.
LUMINOSO FARO NELLA NEBBIA (PADANA)
Elia Andreotti
Regia: Paolo Virzì – Cast: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedesca, Matilde Gioli, Fabrizio Gifuni – Nazione: Italia – Anno: 2014 – Durata: 109'
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