
Con Il capitale umano Virzì, pur rimanendo sempre ben ancorato al suo modo di vedere le cose, esce fuori dagli schemi da commedia agrodolce a cui ci aveva abituato. Difatti non manca uno spaccato dell'Italia contemporanea che va dalla situazione economica, a quella sociale fino a quella famigliare (ovviamente disastrata). Non manca la famigerata lotta di classe - o quel che ne è rimasto - con tanto di arrivisti, arrampicatori sociali, squallidi squali che mangiano squallidi pescetti e, per chiudere in bellezza, non manca quel pizzico di sentimentalismo che puntuale fa capolino nella cinematografia del regista. Insomma, nonostante sia tutto celato dal suo essere un quasi thriller, nonostante la costruzione narrativa a capitoli con cambi di prospettiva provi a distogliere l'attenzione e nonostante la matrice originale sia un romanzo anglofono riadattato nel Bel Paese, Il capitale umano è al 100% un film di Virzì.
Un Virzì più attento forse alla forma, più visivo che emotivo, ma comunque sempre Virzì.
Bello.
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