La procura di Milano apre un’inchiesta nei confronti il Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza Michele Adinolfi , già indagato a Napoli per rivelazione di segreto e favoreggiamento nei confronti di Luigi Bisignani, perché sembra avvia avvisato i responsabili di Mediolanum che stava per essere eseguita una verifica fiscale. Agli atti è stata allegata un’informativa del comandante della Polizia Tributaria , del capoluogo lombardo Vincenzo Tomei che dà conto del ritrovamento di un biglietto con riferimenti all’ispezione imminente.
Sono le rivelazioni di Marco Milanese ad aver attivato i controlli. Il resto lo hanno fatto i Pm di Napoli , Woodcock e Curcio, che si sono trasformati in atti d’accusa nei confronti dei colleghi. Il Procuratore di Napoli, intanto, ha diramato un comunicato per ribadire che il ministro Tremonti non è iscritto nel registro degli indagati e che deve essere ascoltato come persona informata dei fatti.
Sembra che ad Adinolfi , il Comando generale abbia chiesto di far un passo indietro. Sono in discussione le sue frequentazioni, le raccomandazioni chieste per la figlia e lo scontro con Tremonti. Milanese lo accusa di aver ordito un piano contro il Ministro, e Tremonti lo ha confermato.
Adinlfi continua a dirsi innocente su qualsiasi accusa nei suoi confronti. Comunque tra poco diventerà generale d’armata e lascerà l’attuale incarico. Una soluzione che non riesce , però , a placare la guerra interna tra i vertici della Guardia di Finanza.
I magistrati porgono molta attenzione sul ruolo di Giuseppe Lasco , l’ex finanziere ora capo della sicurezza della Terna , l’azienda proprietaria della rete elettrica guidata Da Flavio Cattaneo. Legatissimo ad Adinolfi , è accusato da Milanese , ma anche capo delle relazioni esterne di Finmeccanica Borgogni , di aver utilizzato a fini illeciti informazioni riservate sulle indagini in corso.