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Il carro dei buoi

Creato il 13 febbraio 2015 da Alessioscalas

carro buoi

Il vecchio Efisiu Pibiri guidava ancora il carro trainato dai buoi, nonostante la non più giovanissima età.
Una sera dunque rientrava lentamente a Villacidro, dalle montagne di  Campus de Monti. Il grosso e pesante carro, carico di legna, procedeva lento e i buoi, visibilmente affaticati, procedevano piano, con la bava alla bocca.

All’inizio della grande salita de sa Pesada Manna, ziu Efisiu fermò il carro per far riposare i buoi prima di affrontare la lunga salita. Dopo alcuni minuti fece per far ripartire le bestie e in quel frattempo si ritrovò dinanzi ad una donna che gli chiese un passaggio sul carro, dato che era tanto stanca.
Ziu Efisiu era una persona seria e educatamente le chiese come si chiamasse e lei disse di chiamarsi  Maria Orrù. Le disse di sedersi sul retro del carro, a su pei de sa cuba, ovvero di mantenersi a uno dei due grossi tronchi che fungevano da pilastro portante e servivano a mantenere, assieme ai due posti anteriormente, la struttura del carro.
Come la donna si sistemò, il carro cominciò a muoversi.

Ma ziu Efisio restò sommamente sorpreso nell’osservare come i buoi procedevano ora con grande speditezza percorrendo la ripida salita con velocità insolita giungendo in brevissimo tempo alla fine della salita, in vista della prime abitazioni, a Bingiomigu. Qui la donna misteriosamente scomparve.
Giunto a casa, un po’ confuso e spaventato, raccontò ciò che gli era accaduto alla moglie la quale, quando sentì il nome della donna che aveva chiesto il passaggio sul carro, esclamò spaventata: «Santu Sisinni miu! Ma chi Maria Orrù est morta e interràda  de tres mesis! Cussa fiada una coga!» (San Sisinnio mio! Ma se Maria Orrù è morta e sepolta da tre mesi! Quella era una strega!)

Gian Paolo Marcialis
Villacidro, Gennaio 2015


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