In occasione dell’arresto dei Ligresti, Anna Maria Cancellieri, ministro della giustizia, telefona alla compagna del capo della famiglia per esprimerle la sua solidarietà e promette d’interessarsi per la figlia Giulia Ligresti che, poverina, in carcere non ci sta bene, piange e non mangia più, tanto da diventare anoressica… Eh! Si sa! La galera non è per tutti… Telefona anche all’amministrazione del carcere, dall’alto della sua influenza per raccomandarsi di farla uscire al più presto, la povera figlia… Com’è, come non è, la povera Giulia dopo appena sette giorni esce dal carcere e se ne va ai domiciliari.
Ora, noi, cittadini comuni che quando, a torto o a ragione, ci imbattiamo nella giustizia, e che se ci va male marciamo nelle carceri perché non abbiamo santi in paradiso, sia che siamo veramente colpevoli di qualcosa, sia che siamo vittime di qualche errore giudiziario, vorremmo sapere come funziona ‘sta cosa qui.
Vorremmo anche sapere perché nel caso Berlusconi/Rubi, una telefonata dello stesso tenore, ma anche meno importante (per non fare trattenere in carcere Rubi), ha scandalizzato i magistrati comunisti tanto da farne un processo che per forza di cose ha interessato i media mondiali, sputtanando ancora di più, nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno, il Berlusconi, che una cazzata la pensa e cento ne fa.
Berlusconi è quello che è, ma purtroppo non è né meglio né peggio di tanti altri, compresa la Cancellieri… Lui è solo un po’ più scemo. E ancora una volta dobbiamo constatare che i politici usano la politica solo per trarne vantaggi per sé e per restituire piaceri mafiosi ai loro amici.
In ogni modo questa è l’Italia e questi gli Italiani. Rassegnatevi.
IL CRONISTA
Il caso Cancellieri uguale e peggio del caso Rubi