Cinque giudici e due pm lasciano il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre nessun magistrato chiede il trasferimento .
L'Anm lancia l'allarme: diventa impossibile garantire lo svolgimento dei processi. E' un lungo e articolato documento quello che la locale sottosezione dell'Associazione magistrati ha inviato al Csm E al ministro della Giustizia .
Il tribunale sottolinea come, negli ultimi anni, da un lato i carichi di lavoro siano fortemente aumentati (basti pensare ai numerosi processi che riguardano il clan dei Casalesi), dall'altro il personale amministrativo e i magistrati in organico si siano ridotti. Ma il dato più allarmante è che, mentre molti magistrati chiedono di lasciare una sede tanto disagiata, nessuno sceglie di volerci lavorare.
"L'ultimo bollettino per i tramutamenti - è scritto nel documento - è andato del tutto deserto sia per il Tribunale, sia per la Procura della Repubblica. E, davvero, occorre che su questo dato ci si ponga delle serie domande nel tentativo di fornire altrettanto serie risposte. D'altro canto, dalla lettura dei flussi degli uffici giudiziari sammaritani emerge con evidenza come nel corso degli ultimi anni il numero degli affari, civili e penali, sia esponenzialmente cresciuto, anche sotto il profilo qualitativo, in maniera inversamente proporzionale allo stanziamento di risorse per la giustizia. Perciò - ribadisce la sottosezione dell'Anm - i carichi di lavoro per ciascun magistrato, ad organici sostanzialmente invariati, risultano sempre più insostenibili; il personale amministrativo sempre più insufficiente; il servizio giustizia sempre più inadeguato, nonostante gli sforzi profusi da tutti gli operatori del settore, ben al di là di quanto possa pretendersi".