Abbiamo chiesto a Luca Vargiu (@VargiuLuca), Agente di Calciatori che molti di voi ricorderete anche per la recensione che abbiamo fatto del suo libro (la trovate qui) di guidarci un attimo a capire le varie sfumature del "pasticciaccio" del mancato trasferimento Guarin-Vucinic. Ringraziando Luca per la disponibilità, vi proponiamo il suo pezzo.
Proprio mentre si era già pronti a immaginare nuovi scenari di calciomercato più o meno fantascientifici perché per un Guarin che arriva ci potrebbe essere un Pogba (con relativa vagonata di milioni in arrivo) che parte o magari, lo United sul principino Marchisio (che non lasci mai l'Italia è il mio personalissimo parere, nonostante la mia seconda squadra sia proprio il Manchester!), ecco il colpo di scena che ha rinvigorito e dato una scossa a un mercato scarso di moneta e avaro di sorprese.
L'affare Guarin-Vucinic non s'ha da fare!
Ma come? Tutto sembrava già fatto! Armadietti svuotati e visita medica sono segnali piuttosto chiari e netti di una trattativa praticamente conclusa. Restano solo i dettagli che i dirigenti e i procuratori – non senza un certo clamore a uso e consumo del carrozzone mediatico che questo mondo supporta – devono concludere in albergo o in sede – certo, esiste un luogo che dovrebbe essere il contorno adatto a questo genere di questioni, è la sede del calciomercato… – per chiudere definitivamente la trattativa.
E' Thohir a bloccare tutto e da qualsiasi parte si guardi questa vicenda difficile non dare un giudizio che non faccia arrossire i vertici della squadra neroazzurra.
Il nuovo proprietario blocca una trattativa, praticamente conclusa, senza averla prima approvata, screditando così i propri dirigenti? C'è da riflettere.
Il nuovo proprietario blocca una trattativa, praticamente conclusa, che ha approvato e confermato – via sms – al presidente Agnelli perché teme la reazione della piazza? Non è certo un segnale di forza da parte della società. C'è da riflettere comunque.
Nessuno ha pensato che scambiare un giocatore con una squadra avversaria – e non un'avversaria qualsiasi, ma la Juventus!- senza guadagnarci nulla (e rischiando di passare da allocchi) non è proprio il modo migliore per dare il via al nuovo corso e per tranquillizzare una tifoseria preoccupata?
Analisi da bar? Forse si, ma lo è stata anche la trattativa.
Soffermiamoci sulla questione della visita medica che alcuni interpretano come la certificazione del passaggio di un giocatore a una nuova società. Non è proprio così, ma quasi. Riscontrare problemi fisici gravi può sicuramente far saltare una trattativa e non completare la definizione del contratto. E' già capitato in passato (Cissoko Milan ricordate?), ma in questo caso la visita effettuata dai medici dell'Inter presuppone un consenso da parte della Juventus e quindi un ulteriore indizio – se ce ne fosse ancora bisogno – che l'accordo era dato già per concluso.
Integro o non integro, scosso e con il morale sotto i tacchi Vucinic non è in mezzo a una strada e troverà soluzione in grado di renderlo felice. Guarin pure. Per rispetto di tifosi e non, ricordandoci che dall'altra parte con molta probabilità c'è davvero chi è senza lavoro o rischia di perderlo a condizioni sicuramente meno favorevoli, avrei preferito non sentire alcun commento sullo stato d'animo dei protagonisti costretti a tornare ai vecchi spogliatoi.
Finita qui? Chissà! In attesa di una replica di Thohir che domenica sarà a vedere la sua squadra al Meazza, resta l'episodio che, al netto dell'imbarazzo generato, potrà solo servire per migliorare le cose nel futuro prossimo. Almeno questo è quello che si augurano e attendono i tifosi dell'Inter.