Come ha recentemente rivelato Hans Holenweg, storico dell’arte dell’Università di Basilea, fu lo stesso Böcklin a confidare al suo allievo Friedrich Albert Schmidt di essersi ispirato al castello ischitano di Alfonso il Magnanimo per il suo celeberrimo “L’isola dei morti”.
Ciò dovrebbe metter fine alla diatriba intorno alla genesi di quest’opera, che si voleva ispirata all’isola greca di Pontikonissi o al cimitero degli Inglesi di Firenze, città dove l’artista soggiornò e dove riposa Anna Maria, una dei suoi dodici figli, scomparsa prematuramente.
Nella prima immagine, del 1962, vediamo, al largo dell’isola, un allestimento del film “Cleopatra” di Joseph L. Mankiewicz, interpretato dalla proverbiale coppia Taylor-Burton. La seconda e la terza mettono eloquentemente a confronto l’opera di Böcklin e il castello, che ospitò, tra gli altri personaggi illustri, Vittoria Colonna.