Sono stati scoperti nell’ultimo anno più esopianeti di quanto ci si potesse aspettare. Sono catalogati nell’Habitable Exoplanets Catalog. Crediti: PHL @ UPR Arecibo, ESA/Hubble, NASA.
Il nuovo catalogo Habitable Exoplanets Catalog di esopianeti mostra che il numero di pianeti nella nostra Galassia al di fuori del nostro Sistema Solare che potrebbero ospitare forme di vita è pari a sette, anche se il numero è destinato a salire.
E’ quanto è stato annunciato il 5 dicembre 2012, giorno del primo anno di vita del Catalogo. Quando venne reso pubblico l’anno scorso, il catalogo presentava solo due potenziali esopianeti abitabili. Secondo il ricercatore Abel Mendez, Direttore dell’University of Puerto Rico presso il Planetary Habitability Laboratory di Arecibo, ci si aspetta di aggiungere uno o due altri oggetti alla lista entro la fine del 2012. L’aggiunta di altri cinque pianeti è un numero inaspettatamente grande.
L’obiettivo principale è quello di fare ricerca, ma è naturalmente tale notizia è rilevante anche per l’opinione pubblica.
“Vi sono un sacco di comunicati stampa che annunciano scoperti di pianeti abitabili ed è tutto così confuso… Per cui, il fatto di avere un catalogo che tutti possono consultare per conoscere quello che è conosciuto al momento, è davvero utile” ha continuato Mendez.
Mendez ha inoltre aggiunto che i ricercatori stanno diventano più abili nel trovare esopianeti e il ritmo della scoperta sta aumentando. Vi sono 27 pianeti candidati che stanno per entrare nella sezione “pianeta abitabile” del catalogo. Nel frattempo, lo strumento High Accuracy Radial Velocity Planet Searche (HARPS) in Cile e il Telescopio Spaziale Kepler della NASA stanno trovando molto facilmente nuovi pianeti, praticamente ogni mese.
La squadra di Mendez valuta principalmente il potenziale che un pianeta possa ospitare una qualche forma divita utilizzando tre parametri: la variabilità di energia dalla stella ospite che il pianeta riceve, la massa e la dimensione del pianeta. Semplificando, i più grandi pianeti gassosi che orbitano attorno a stelle variabili hanno meno probabilità di ospitare la vita di quelli più piccoli e rocciosi che si trovano vicini a stelle non variabili. La maggior parte dei dati del Catalogo proviene proprio dalle squadre di ricercatori impiegati nella scoperta di esopianeti. Il Catalogo inoltre include delle informazioni dall’Extrasolar Planets Encyclopaedia e dal NASA Exoplanet Archive.
Mendez avverte che le informazioni sono ancora preliminari. Finora, la maggior parte di quello che noi conosciamo sugli esopianeti proviene da una semplice valutazione fisica. Molto meno si sa della chimica e della biologia.
Inoltre, alcune volte un pianeta viene trovato ma non può essere confermato attraverso l’osservazione indipendente. Un famoso esempio ci è fornito da Gliese 581g, che è stato scoperto da un team di ricercatori, ma non è stato trovato da un altro team utilizzando uno strumento diverso. Nuovi set di dati sono stati pubblicati, ma vi è ancora un dibattito in corso. Mendez definisce queste situazioni “difficili”.
“Vi sono due versioni della storia e le due versioni possono essere supportate dai dati” ha aggiunto. “Ma poichè pensiamo che abbia senso ipotizzare la presenza del pianeta, lo abbiamo incluso come un possibile candidato”.
Mendez inizialmente ha creato il database come aiuto per la sua ricerca. Afferma di essere stato onorato dell’attenzione ricevuta dal pubblico e dalla comunità scientifica nei mesi successivi alla pubblicazione. Nei primi due giorni di vita, il catalogo ha attirato circa 100 000 visitatori “che per una pagina di ricerca è davvero buona” ha commentato con una certa ironia Mendez. Al momento il numero di visite oscilla tra 10 000 e 30 000 al mese. L’Astrobiology Institute della NASA ha affermato essere un ottimo catalogo. “E’ più di quanto mi aspettassi” ha affermato Mendez.
Questa maggiore attenzione richiede anche un maggior lavoro al catalogo. Il team si aspetta di aggiungere nuovi modelli nel prossimo anno che verranno ad interessare le misure sugli oggetti già presenti nel catalogo. Ma saranno sicuramente le scoperte, più che la matematica e il calcolo in sé, a guidare il ritmo del cambiamento.
“Un pianeta analogo alla Terra o una super-luna potenzialmente abitabili sarebbero sicuramente scoperte grandiose. Sicuramente sarebbe il momento giusto per iniziare a mappare l’universo abitabile intorno a noi”.
Fonte Space.com: Exoplanet Catalog Reveals 7 Possibly Habitable Worlds – http://www.space.com/18791-habitable-exoplanets-catalog-seven.html
Sabrina