Il Caucaso ribolle e la Zona Schengen mette i suoi abitanti in lista nera...

Creato il 09 settembre 2012 da Matteo
Un nativo del Daghestan accusa l'ufficio consolare dell'ambasciata lettone di discriminazione su base etnica
7 settembe 2012, 23.33
Un nativo del Daghestan che vive e lavora a Mosca ha dichiarato che l'ufficio consolare dell'ambasciata lettone in Russia gli ha rifiutato il visto per la sua etnia. L'ambasciata lettone respinge le accuse di prevenzione nei confronti delle persone provenienti dal Caucaso. Peraltro le compagnie turistiche confermano che le regioni del Caucaso sono incluse nella lista degli inaffidabili nei paesi della Zona Schengen.
Il nativo del Daghestan Achmedov, che già da qualche anno abita e lavora a Mosca, intendeva andare in vacanza in Lettonia, ma gli è stato rifiutato il visto d'ingresso nel paese per "motivi assai vaghi", ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" lo stesso Achmedov.
"Ho dato i documenti al consolato il 31 agosto, ho presentato tutti i documenti necessari, quelli che sono richiesti per ottenere il visto di Schengen per l'ingresso in Lettonia. Subito dopo aver consegnato i documenti un'impiegata del consolato si è messa in contatto con me e mi ha chiamato a un colloquio", – ha raccontato Achmedov.
A suo dire, l'impieagata del consolato si è interessata di chi dei parenti di Achmedov vivesse in Daghestan, se lavorasse da molto tempo a Mosca e per quale motivo fosse intenzionato a visitare la Lettonia.
"Non mi è piaciuto fin dall'inizio, ma ho risposto alle domande poste. Né io, né i miei parenti abbiamo violato la legge, non siamo mai stati incriminati né a livello penale, né a livello civile, lavoriamo in sfere diverse", – ha raccontato l'interlocutore.
Secondo Achmedov, il 7 settembre era fissata la visita al consolato per prendere i documenti. "Sono andato a prendere i documenti e ho scoperto che mi avevano rifiutato l'ingresso nel paese", – ha detto Achmedov.
"Da parte Sua non è stata presentata una motivazione dello scopo e delle condizioni del soggiorno indicato. Le informazioni presentate per confermare lo scopo e le condizioni del presunto soggiorno erano inattendibili. Non era possibili appurare la Sua intenzione di lasciare il territorio degli stati membri prima della fine del periodo di validità del visto", – è detto nella risposta dell'ufficio consolare alla richiesta di Achmedov.
A giudizio di Achmedov, questa è "una formulazione assai vaga". "Se a una persona manca qualche documento – non ha la prenotazione dell'aereo o dell'albergo, non ha una certificazione del lavoro o dello stato del suo conto, non gli accettano semplicemente i documenti. Tutti i documenti da me consegnati erano in perfetto ordine. Ma il motivo del rifiuto risale al fatto che provengo dal Daghestan", – afferma Achmedov.
"Sono intenzionato a fare appello contro la decisione del consolato il 10 settembre. Inoltre adesso ho una storia di visti macchiata, che influirà in modo identico su ulteriori decisioni di altri paesi alla consegna di documenti per il visto d'ingresso", – ha fatto notare Achmedov.
Questi ha riferito anche che al consolato gli è stato rifiutato un incontro con il console in quanto, come hanno detto gli impiegati diplomatici, "il console non riceve per questioni personali".
"Ritengo questo una violazione diretta dei diritti umani. Risulta che se una persona è un abitante del Daghestan, della Cecenia o dell'Inguscezia, finisce automaticamente nella lista degli inaffidabili. Sono intenzionato anche a rivolgermi alla Camera Sociale [1] della Federazione Russa e all'incaricato per i diritti umani", – ha riassunto Achmedov.
"La Lettonia è uno stato democratico, non abbiamo atteggiamenti discriminatori verso i rappresentanti di questo o quel paese", – ha fatto notare un impiegato dell'ufficio consolare del Ministero degli Esteri lettone in Russia presentatosi come viceconsole durante una conversazione telefonica con il corrispondente di "Kavkazskij uzel". A suo dire, i motivi del rifiuto del visto sono contenuti nel documento emesso dall'ufficio consolare.
Peraltro nel sito del Ministero degli Interni lettone è posta la notizia che secondo le regole del Consiglio dei Ministri del paese nei confronti dei cittadini di una serie di stati "al momento dell'emissione di un visto o di un permesso di soggiorno è necessario svolgere verifiche supplementari". Nella lista di stati acclusa insieme ad Afghanistan, Irak, Palestina e Somalia figura anche la Russia. In una nota in calce è indicato che tali regole "si riferiscono a persone quando si ha notizia che il loro indirizzo di residenza o il luogo di nascita sono la Repubblica Cecena, la Repubblica del Daghestan e la Repubblica di Inguscezia".
Nella lista delle regioni inaffidabili sono incluse le repubbliche del Caucaso del Nord
Nei consolati dei paesi della Convenzione di Schengen, tra cui la Lettonia, c'è una lista di regioni inaffidabili, ai cui abitanti viene rifiutato il visto più spesso che agli abitanti di altre regioni, hanno riferito al corrispondente alla compagnia "Edinyj vizovyj centr Moskvy" [2].
"Forniamo collaborazione nella preparazione dei documenti per il consolato. Per esperienza di lavoro siamo raramente d'accordo sul darsi da fare per chi viene dal Caucaso del Nord. Ai rappresentanti di questa regione, anche nel caso in cui i documenti siano in perfetto ordine, possono rifiutare il visto per il motivo standard "le notizie sugli scopi e le condizioni del viaggio sono inaffidabili". E qui non è possibile ottenere nulla – hanno rifiutati ed è tutto", – ha raccontato un'impiegata dell'organizzazione.
"Nella situazione di Achmedov questa è la formula standard di rifiuto a un abitante del Caucaso del Nord. E qui l'unico consiglio è: ottenere un appello con motivazione della propria affidabilità, poiché con il rifiuto del visto per il passaporto le chances di ottenere il visto nell'ambasciata di un altro paese diminuiscono molto", – ritiene un rappresentante dell'organizzazione "Viza-Komfort" [3].
Il sito della compagnia "Visa Today", che fornisce collaborazione nella preparazione dei documenti per ottenere un visto, conferma indirettamente la notizia. In un avviso posto nel sito si comunica che la compagnia non accetta documenti per la formalizzazioni di visti da parte di nativi di Daghestan, Karačaj-Circassia, Kabardino-Balkaria, Ossezia del Nord, Inguscezia, Cecenia e a cnhe di cittadini della Georgia. Dei servizi della compagnia non possono usufruire neanche gli abitanti di Ossezia del Sud e Abcasia. Il motivo, com'è detto nell'annuncio, sono i sempre più frequenti casi di "rifiuto immotivato di emissione di visti per le sopraindicate categorie di cittadini".
La Zona Schengen include ventisei stati europei, unitisi all'omonima convenzione siglata nella città di Schengen (Lussemburgo) nel 1985. Sul piano dei viaggi internazionali la Zona Schengen funziona in molti sensi in modo simile a un unico stato con il controllo doganale alla frontiera esterna – all'entrata e all'uscita dalla zona, ma senza controllo doganale ai confini interni degli stati che fanno parte di questa zona.
"Kavkazskij uzel" ha comunicato in precedenza che i paesi della Zona Schengen si sono scontrati con un flusso di immigrati illegali dalle regioni del Caucaso. Peraltro i visti Schengen sono diventati motivo di azioni criminali e oggetto di frodi.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "All'aeroporto di Monaco è stato arrestato Vitalij Kaloev [4]", "Ortwin Hennig [5]: per l'Abcasia è necessario costruire ponti e non approfondire le linee di divisione", "Il Ministero degli Esteri della Georgia: le autorità della Russia sono contro l'amcizia tra il popolo georgiano e quello russo", "Isa Jamadaev [6], che non aveva ottenuto il permesso di tornare nella Federazione Russa attraverso la Francia, è già a Mosca", "Le autorità della Gran Bretagna sono intenzionate ad espellere una nativa del Caucaso del Sud sospettata di spionaggio".
Autrice: Karina Gadžiev; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/212306/(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note[1] Corpo intermedio tra lo stato e la società civile privo di poteri reali.
[2] "Centro Unitario di Mosca per i Visti".
[3] "Visto-Comfort".
[4] Osseto del Nord che nel 2007 uccise il controllore svizzero che riteneva responsabile del disastro aereo del 2002 in cui morì la sua famiglia.
[5] Ambasciatore tedesco in Georgia.
[6] Isa Bekmirzaevič Jamadaev, politico ceceno del clan Jamadaev in lotta con il clan Kadyrov.

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