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Il cavaliere oscuro - il ritorno

Creato il 22 ottobre 2014 da Jeanjacques
Il cavaliere oscuro - il ritorno
Tirando le file del precedenti capitoli, possiamo ben dire che Batman Begins fu un inizio forse non convincente al massimo ma comunque di grande effetto, mentre Il cavaliere oscuro è stata una pellicola capace di convincere su (quasi) tutti i fronti - ad oggi il diciannovesimo maggior incasso della storia del cinema. Poteva Nolan quindi imbastire una vicenda che eguagliasse quell’illustre predecessore? Questo interrogativo aveva tormentato molti, che non vedevano come questo giovane nuovo autore avrebbe potuto superare la frizzante genuinità del secondo capitolo dell’uomo in calzamaglia. A questo poi ci si metteva anche l’entrata in scena degli Avengers di casa Marvel, che hanno saputo incassare oltre un miliardo, entrando nella topten subito dopo Avatar e Titanic, ambedue di James Cameron. Restava inoltre da indovinare, dopo mille ipotesi che avevano lapidato internet per anni [e che non si sono arrestate manco con l'arrivo di Inception nelle sale] quale cattivo dell’universo DC si prestasse bene all’ottica scelta dal cineasta britannico. Perché gran parte del divertimento di questi film è consistita anche nel vedere come l'universo fumettistico è stato reinventato secondo la sua particolare visione.
Siamo otto anni dopo i fatti narrati nel precedente film. Il Decreto Harvey Dent sembra essere stato in grado di mettere fine al crimine fra le strade di Gotham, ma se questa disastrata metropoli sembra essere oramai sotto controllo lo stesso non può dirsi per Bruce Wayne, che ha appeso mantello e calzamaglia al chiodo e vive da recluso nella sua villa. L'attuarsi dei malvagi piani orditi dal terrorista mascherato Bane, però, riporterà alla luce un'oscura minaccia...

Alla fine, prima che Frozen entrasse nelle classifiche sballando un po' tutto, questo film era riuscito a diventare il nono maggior incasso di sempre. Ora è il decimo. Ma bando alle ciance, che dire di quella che è stata una delle pellicole più attese e discusse dei suoi tempi? Io ricordo che ero uscito dal cinema gasatissimo. Sentivo il corpo che mi esplodeva, avevo voglia di saltare e urlare. Insomma, lo aveva visto da cinque minuti, ma già non vedevo l'ora di possedere il dvd. Così ho atteso e nell'attesa ho riflettuto su ogni singola scena e ogni passaggio che tanto avevo amato... solo che mano a mano che attendevo e ci pensavo sopra, mi veniva da accorgermi che molti pezzi del puzzle non combaciavano fra loro. Internet poi non aiutava, perché la gente sembrava divisa fra chi lo osannava come capolavoro assoluto della cinematografia (ho capito l'entusiasmo, però non esageriamo) e chi una minchiata fotonica (stesso discorso, ma al contrario). L'averlo rivisto anche più di una volta mi ha convinto che qui siamo lontanissimi dall'avere un film perfetto, ma non me la sento di definirlo neppure una schifezza. Le schifezze sono ben altre, a mio parere. The dark knight rises (che poi perché un titolo così ricalcato dal precedente, quando prima si era differenziato in toto? Non era meglio Gotham rises per uniformità stilistica?) alla fine è un film che ha tutti i difetti della precedente ed osannatissima pellicola, solo ampliati all'inverosimile. Questo capitolo finale della trilogia nolaniana è un film dalla scrittura ingarbugliata e confusionaria ma, nonostante tutto, totalmente rispettoso del mezzo cinematografico di cui fa parte. Anche da fan accanito non posso negare che ci sia più di un momento che rischia di far crollare il proverbiale castello di carte, passaggi narrativi proprio 'da fumetto', un villain altamente ridicolo e uno dei finali più stupidi e perbenisti di sempre -  no, Nolan, questo non lo dovevi fare. Fondamentalmente potremmo dire che ci sono dei momenti bellissimi che però, messi insieme, non funzionano. Se fossi totalmente a digiuno delle avventure dell'uomo pipistrello e avessi visto uno spezzone a caso di questo film, la voglia di vederlo mi sarebbe venuta all'istante. Nolan è uno che cinema lo sa fare e che nel corso della sua carriera è maturato, dimostrando qui una padronanza della macchina da presa in grado di regalarci uno dei blockbuster meglio diretti degli ultimi anni, ma purtroppo il gioco rischia di non valere la candela. Il cinema è anche scrittura e, per quanto le immagini che sai creare sono belle, devono essere collegate fra loro in qualche modo, specie se ti prendi così oscenamente sul serio e hai delle pretese autoriali anche dove non dovrebbero starci. Presi singolarmente infatti le varie sequenze sono dei puri gioielli cinematografici, ma insieme non danno la giusta coerenza e fluidità che un'opera dovrebbe avere. E tutto questo per dire cosa, alla fine? Che tutte le dittature sono sbagliate e che lo stato deve essere governato da una forza di polizia? Se preso alla lettera questo sembra essere la moraletta che ci vuole dare il film, tanto da portarmi alla mente certe pagine del Batman milleriano altamente sospette (solo che lì avevamo a che fare con un vero capolavoro di scrittura, altroché), ma credo/spero che siano dei risultati non voluti e fatti evincere da una voglia di creare della polemica. La cosa che mi ha dato veramente fastidio però è come ne esce la figura dell'eroe, così concepita nel primo [«Non è quello che sono, ma quello che faccio che mi qualifica»], assolutistica nel secondo [«Io non porto imbottiture da hockey»] e sacrificata qui al perbenismo americaneggiante del quale il finale non riesce a privarsi [«Tutti possono essere degli eroi...»]. Eppure posso dire che, nel suo sospetto fascismo e nella sua scrittura disastrata, questo terzo film dell'uomo pipistrello riesce a emozionare, a suo modo. Si sente la violenza, il dolore, la disperazione e la grandezza che solo una grande storia (o una storia piccola spacciata per tale) sa dare. C'è più cinema in un solo fotogramma di questo film che in tutto V for vendetta. E questo è un qualcosa che riesce solo ai grandi narratori. Perché spesso non importa cosa, ma come lo racconti.

Nolan, tutto sommato, conclude la sua trilogia con dei bei momenti e delle cadute che non sembrano avere particolari rise. Ma rimane comunque un prodotto che, se preso a piccole dosi, risulta più godibile e meritevole di tanti altri.Voto: ★★★

Il cavaliere oscuro - il ritorno
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