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Il cavallo non beve se non ha sete

Creato il 25 novembre 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

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di Giovanni Palladino

Molti si domandano se il mondo non sia impazzito. Come è possibile prestare soldi allo Stato a un tasso d’interesse negativo?! Come si può remunerare il debitore anziché il creditore?! È quanto sta avvenendo da alcuni mesi sui mercati finanziari di mezzo mondo. Ma ad accettare questo assurdo patto leonino non sono i risparmiatori, sono le banche. La spiegazione è molto semplice, ma nessun governo o banca centrale ha il coraggio di chiarire le idee al mondo dei risparmiatori per timore di… allarmarlo.

L’assurdo regalo fatto dai creditori (le banche) ai debitori (gli Stati) è una conseguenza del fallimento della politica monetaria espansiva (“quantitative easing”) adottata dalle principali banche centrali del mondo per stimolare la crescita dell’economia reale attraverso il credito bancario. Facciamo l’esempio della Banca Centrale Europea. Lo scorso marzo il Presidente Mario Draghi ha detto alle banche europee: “Ogni mese (sino al novembre 2016) la BCE comprerà 60 miliardi di titoli obbligazionari pubblici e privati di vostra proprietà; potrete così avere una grande liquidità aggiuntiva da prestare a famiglie e imprese per far crescere l’economia reale”.

Sono trascorsi 9 mesi dall’inizio di quel “geniale” piano e sino a oggi il sistema bancario europeo ha ricevuto dalla BCE liquidità aggiuntiva per ben 540 miliardi di euro. Ma ora Draghi ci dice che solo il 20% di quel denaro è stato utilizzato dalle banche europee per aumentare l’offerta di credito. E il restante 80% dove è finito? È tornato alla BCE come “riserve in eccesso” delle banche, ossia è stato rispedito a Francoforte a far compagnia ai titoli obbligazionari dati in garanzia di un prestito che per l’80% non viene utilizzato…

Per disincentivare le banche ad accumulare “riserve in eccesso”, Draghi ha quindi avuto un’altra “brillante” idea: ha imposto un tasso di interesse negativo dello 0,20% sulle “riserve in eccesso”. Allora le banche hanno iniziato a reagire affollando il mercato dei titoli di Stato, i cui rendimenti – per l’eccesso di domanda – sono crollati, sino a diventare negativi per lo 0,10%. Ma le banche hanno detto: meglio pagare lo 0,10% anziché lo 0,20%…

Morale: la “geniale” politica monetaria espansiva è servita soprattutto a dare un gran regalo allo Stato debitore e a gettare benzina sul fuoco della speculazione finanziaria, senza stimolare la politica economica e fiscale a varare le misure necessarie per far venire al cavallo (l’economia reale) una gran sete per bere l’acqua (il finanziamento degli investimenti produttivi).


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