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Il cavolo

Da Chef Pepì
Cavolfiori, broccoli, cavolini di Bruxelles, rape e cavolo nero sono da sempre molto apprezzati e utilizzati nella cucina italiana non solo per la versatilità e il buon sapore, ma anche per le loro proprietà antiossidanti.  Essi sono un alimento molto importante poiché grazie al loro sapore caratteristico e le poche calorie si prestano ad essere inseriti nell'alimentazione umana. Numerosi studi hanno evidenziato che la presenza di glucosinolati nelle Brassicacee prevengono alcuni tipi di tumore. 
UN PO' DI STORIA: IL CAVOLOIl cavolo era noto già nell'antichità. Per i greci era sacro, mentre i romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie: ad esempio lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool e con le foglie pestate medicavano ulcerazioni e ferite. Plinio il Vecchio, nel I secolo dell'era cristiana, lo definiva la pianta miracolosa che aveva permesso ai Romani di fare a meno dei medici per sei secoli. La diffusione del cavolo sulle mense non venne meno con il passare del tempo, anche se per un certo periodo fu considerato il cibo per i giorni di magro. Nel '500 veniva usato come lassativo: il suo succo unito al miele era ritenuto ideale per la cura della raucedine e della tosse. Presso le popolazioni marinare, il cavolo (assieme alla cipolla) era l'alimento tipico degli equipaggi delle navi, utilizzato per compensare le diete necessariamente povere durante i viaggi per mare. Nel 1630 il brodo di cavolo era raccomandato in tutte le affezioni polmonari.


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