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Il cda Rai riparte dal contratto di servizio e dalla semestrale

Creato il 05 settembre 2013 da Digitalsat

Il cda Rai riparte dal contratto di servizio e dalla semestraleL’attività del consiglio di amministrazione Rai riparte dalla discussione sulla bozza di un contratto di servizio che prevede la pubblicazione sul web di conti economici e compensi dei manager, ma è proprio sul terreno della trasparenza che il confronto tra l’azienda e la Commissione di Vigilanza sembra destinato ad inasprirsi.

E’ il presidente della bicamerale, che dovrà dare il parere al contratto di servizio, ad annunciare battaglia. ”Siamo in attesa di riscontri da parte dei vertici aziendali – scrive su Facebook Roberto Fico – sulle richieste di chiarimenti e di documentazione avanzate in merito a diverse questioni tra cui appalti e ‘happy five’ (le aziende con il maggior numero di commesse, ndr). Intanto domani – fa sapere – ho convocato l’Ufficio di Presidenza della Commissione per stabilire il calendario del mese e fare un punto della situazione, con particolare attenzione alle reticenze dei vertici Rai a fornirci i documenti richiesti”. I parlamentari, non solo del Movimento 5 Stelle, chiedono lumi sugli appalti, ma anche sui conti aziendali, a partire dalla riprevisione di bilancio.

Il dg, Luigi Gubitosi, nelle ultime apparizioni a San Macuto ha rassicurato sull’andamento dei conti e nella prima riunione del cda dopo le vacanze estive presenterà una semestrale dalla quale arriverebbero segnali incoraggianti sul fronte dei ricavi e dell’indebitamento. Nella bicamerale, però, c’è scetticismo sulla tenuta dei conti aziendali. Per questo alcuni parlamentari chiedono lumi sulla scelta del dg di cedere 40 milioni di crediti Iva ad una finanziaria.

Una scelta che, secondo Michele Anzaldi del Pd, ”sembra un modo per fare cassa in maniera rapida, quasi a voler tappare qualche buco”. Prossimo argomento all’attenzione in Vigilanza sarà il contratto di servizio tra azienda e ministero dello Sviluppo Economico.

La bozza, messa a punto da Gubitosi e dal viceministro Antonio Catricalà, prevede la riduzione (ma non è escluso che si arrivi alla cancellazione) degli spot su Rai Yoyo, maggiore attenzione all’Europa, pari opportunità per le associazioni dei consumatori nei rapporti con la Rai e la pubblicazione entro il 2015 del primo bilancio sociale. Compito, quest’ultimo, affidato alla Direzione Comunicazione.

Al centro della bozza il tema della trasparenza. Dovrà essere resa riconoscibile la fonte di finanziamento dei programmi: un annuncio o una scritta in sovrimpressione indicherà se è il canone o la pubblicità. Sul sito web della Rai dovranno poi essere pubblicati dati economici e compensi dei manager per fasce e senza indicazione dei nomi. Una soluzione che potrebbe non bastare ad alcuni parlamentari, come il capogruppo Pdl in Commissione Renato Brunetta che ha più volte chiesto di conoscere stipendi di amministratori e star e ora, sul fronte del pluralismo, si appresta a lanciare www.Raiwatch.it, un nuovo strumento per il monitoraggio e la valutazione dei programmi e dei tg della tv pubblica.

In cda arriverà, infine, la nomina dei vicedirettori di Raisport, con cinque conferme e un avvicendamento. Il direttore Mauro Mazza presenterà inoltre il piano editoriale che la prossima settimana sarà posto all’attenzione della redazione.


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