Il consiglio dei Ministri, ha approvato in via preliminare (per l’invio ai pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari) uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Il provvedimento mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile ed ha fra gli obiettivi principali quello di diminuire gli oneri “indiretti” legati al processo di realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio).
Questi gli strumenti di incentivazione previsti dallo schema: incentivo per il biometano immesso nella rete; fondo a favore dello sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento; incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili; contributi per la produzione di energia termica da piccoli impianti; potenziamento del sistema di incentivi per l’efficienza energetica, attraverso i certificati bianchi; fondi in favore dello sviluppo tecnologico ed industriale.
“Con il provvedimento approvato oggi – ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani – fissiamo definitivamente il nostro programma nazionale per un impiego efficiente e sostenibile delle fonti rinnovabili. Semplifichiamo le procedure autorizzative e incentiviamo la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per garantire un’efficienza sempre maggiore del sistema. Nel pieno rispetto degli obblighi comunitari e degli impegni di governo – ha concluso il Ministro – il nostro obiettivo è accompagnare lo sviluppo delle tecnologie a favore di un mix produttivo più ecosostenibile, a costi sicuramente più competitivi”.così da potere intervenire riducendo i costi specifici di incentivazione”.
Tra gli aspetti più rilevanti del decreto, spiega nel comunicato stampa il Ministro dello sviluppo economico, c’è la riforma della disciplina dei regimi di sostegno, vale a dire dei sistemi incentivanti.
Tale riforma prevede misure volte alla semplificazione nonché alla stabilità nel tempo del sistema. Ottenendo così la riduzione degli oneri in capo ai consumatori e l’armonizzazione con altri strumenti di analoga finalità.
Il sistema prevede per gli impianti di piccola taglia (fino a 5 MW) un meccanismo a tariffa fissa e per quelli di taglia maggiore un meccanismo di aste competitive.
Tale ripartizione sulla base delle taglie degli impianti risponde alla duplice esigenza di dare maggiori certezze ai piccoli investitori e di stimolare, nel contempo, comportamenti più efficienti tra i più grandi. Lo schema di decreto infine apporta chiarezza in merito ai certificati di origine dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, che non potranno più essere utilizzati ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali di sviluppo delle fonti rinnovabili.
Fonte: www. sviluppoeconomico.gov.it