Il censimento e la paura del nuovo

Creato il 16 giugno 2012 da Gadilu

A proposito del mutamento che ha caratterizzato l’avvento di un’epoca completamente dominata dal medium televisivo, una volta Umberto Eco ha detto che, mentre fino agli anni Settanta del secolo scorso la televisione era “una finestra aperta sul mondo”, dall’inizio degli Ottanta in poi si è invece trasformata progressivamente in “una finestra aperta su una finestra aperta”.

Se applichiamo una tale intuizione all’esito del censimento dei gruppi linguistici presenti in provincia, mi pare sia proprio questo il referto maggiore. Certo molto più rilevante e significativo delle striminzite variazioni registrate in rapporto agli acquisti e alle perdite di “materiale etnico” attese o paventate nell’immediata vigilia della comunicazione dei dati. Anzi, proprio l’irrisoria entità di queste variazioni – contestualmente alla persistenza delle attese e delle paure – dimostra che ormai il rituale della “conta”, come lo chiamava Alexander Langer, è diventato un’istituzione alla quale non si può rinunciare purché continui a confermare che nulla è cambiato. Una specie di esorcismo di massa, quindi. Espresso però con l’ausilio moderno e incontestabile della scienza cartesiana.

Figuriamoci allora se venissero introdotti sul serio altri termini di riferimento percettivi in grado di spostare i confini tra le aggregazioni abituali (settanta tedeschi scarsi, venticinque italiani abbondanti e quasi cinque ladini su cento) e avessimo di colpo a che fare con gruppi linguistici ulteriori, ibridi o comunque irriducibili alla fisionomia degli insiemi con i quali l’autonomia suole attestare i suoi codici di riconoscimento e distribuire le risorse. Il “sistema” andrebbe probabilmente in tilt, avremmo imponderabili rigurgiti di conflitti considerati definitivamente passati, e si tratterebbe di affrontare l’enorme fatica di riformulare l’immagine della realtà abbandonando qualche vecchio desiderio, rivelatosi nel frattempo completamente illusorio.

A questo punto occorre però rendersi conto fino in fondo di cosa voglia dire continuare a stare davanti a “una finestra aperta su una finestra aperta”. Perché qui si palesa tutta la nostra incapacità di liberarci da attitudini e schemi ritenuti per adesso ancora sufficienti a garantire la sicurezza di cui abbiamo bisogno per reggere alle sfide future. L’idea che, al contrario, siano proprio tali attitudini e schemi a rimandare l’appuntamento col nuovo, non sembra finora riuscita a raggiungere un livello di sufficiente maturazione e affidabilità. Purtroppo.

Corriere dell’Alto Adige, 16 giugno 2012


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Complottando un po’

    Non passa giorno che qualche voce intelligente o ottusa non si levi contro il cosiddetto complottismo, che con lo sviluppo della rete è passato dai discorsi da... Leggere il seguito

    Il 25 giugno 2015 da   Albertocapece
    POLITICA, SOCIETÀ
  • Al bar

    Più che un bar sembra un convivio di saggi, almeno la prima impressione che dà è quella. L’insegna, d’altronde, reca il titolo di un’opera di Platone: la... Leggere il seguito

    Il 23 giugno 2015 da   Malvino
    SOCIETÀ
  • Mengoni premiato al Senato dal Garante per l’Infanzia

    I temi affrontati nei suoi album sono fonte di ispirazione per le ragazze e i ragazzi italiani. Per questo Marco Mengoni è stato premiato presso il Senato... Leggere il seguito

    Il 22 giugno 2015 da   Retrò Online Magazine
    ATTUALITÀ, SOCIETÀ
  • L'altra gazzetta

    Sulla Gazzetta di Parma oggi in edicola, a parte qualche coltellata tra imbarjägh, nulla di nuovo, anzi no: dopo l'asino, tra poco, nel cielo di Fidenza... Leggere il seguito

    Il 22 giugno 2015 da   Bernardrieux
    INFORMAZIONE REGIONALE, POLITICA, POLITICA ITALIA
  • A Trieste, Tim Boyd ha parlato di teosofia

    CONFERENZA TEOSOFICAMr. Tim Boyd a Trieste“La fratellanza: base per il nostro futuro”Lunedì, 15 giugno c.m., nella splendida cornice del “ridotto” del Teatro... Leggere il seguito

    Il 21 giugno 2015 da   Gaetano61
    OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ
  • I web-pippaioli "non diventano ciechi" ma sul medio-lungo termine rischiano ben...

    Beh... devo ammettere che il mio "narcisismo" trova una certa qual soddisfazione nel vedere che 1. molte tendenze che anticipai con estrema lucidità fin dal 200... Leggere il seguito

    Il 20 giugno 2015 da   Beatotrader
    ECONOMIA, SOCIETÀ