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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Da Denait @denait

Uno che apre un blog per promuovere un romanzo che probabilmente non uscirà mai, di per sé non è esattamente normale. Ma lo si po’ capire (forse). Ma uno che poi dentro ci parla del libro scritto da un altro è probabilmente da ricovero coatto. Eppure non posso non farlo, perché “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, a dispetto del titolo cretino, è un romanzo imperdibile.

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

E’ il classico libro che vorresti aver scritto tu, tanto è semplice e geniale allo stesso tempo.

Il protagonista Allan Karlsson è un vecchietto molto arzillo che ha molto il comune con Forrest Gump e se vogliamo pure con il Baudolino di Umberto Eco per la capacità di essere sempre e comunque dove si fa la “storia” con la “S” maiuscola. Ma è superiore ad entrambi per freschezza ed umorismo.

La vicenda si svolge in due blocchi narrativi paralleli: quello del presente, in cui il vecchio ruba per caso una valigia con 50 milioni di corone a dei “pericolosi” criminali svedesi, e quello in cui narra l’inusuale vita del protagonista

Una sarabanda di situazioni inverosimili, ridicole, assurde e pure maledettamente plausibili che mi hanno fatto letteralmente ribaltare dalle risate in svariate occasioni. Il protagonista ha il carisma dell’anima candida e una semplicità che gli permettono di parlare da pari a pari con Stalin, Mao, Churchill e compagnia cantante e di ridurre la “storia” di cui sopra, alla più leggera delle farse.

Potrei sprecare decine di megabyte di prezioso spazio virtuale ad elogiare questo libro, ma rischierei di rovinare qualcuna delle numerose sorprese che l’autore è riuscito a mettere insieme.

L’imperativo è uno: comprare questo libro. Romanzo dell’anno per il sottoscritto. E siamo ad inizio Luglio.



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