Un recente articolo di Arnaldo Sassi sulla Fiera dell'Annunziata (Viterbo Post, 27 marzo '13) mi dà l'occasione di ritornare su questo argomento. Per chi non conosce la città di Viterbo va detto che ha uno dei centri storici più belli ed interessanti d'Italia. Due volte l'anno, il 4 settembre festa della patrona Santa Rosa e il 25 marzo festa dell'Annunziata - ovvero l'Annunciazione dell'arcangelo Gabriele alla vergine Maria del concepimento e della nascita di Gesù - si tengono due tradizionali fiere delle merci. I miei concittadini tengono in scarsa considerazione quello che fa parte della tradizione autentica del territorio, il centro medioevale e spacciano invece come tradizionale quello che tutt'al più può rientrare nel folclore dei secoli passati, le due fiere di cui sopra.
Quest'anno il 25 marzo pure il tempo inclemente ci ha messo del suo e la Fiera è stata abbastanza fiacca. La Fiera, così come si svolge oggi, non ha più senso; nel '900 (e fino a qualche decennio fa) era l'occasione principale per vedere prodotti nuovi, poco noti o di non facile reperibilità. Viterbo purtroppo non è esente dalla crisi che sta facendo chiudere esercizi commerciali; molte le serrande chiuse e numerosi i cartelli "affittasi" e "vendesi" delle attività cessate. Viterbo e la sua provincia hanno un bisogno ineludibile di crescita. Lo sviluppo del turismo potrebbe essere un'ottima leva economica. Come scrive Arnaldo Sassi se la Fiera non cambia volto - dandole un taglio di tipicità invece che essere la versione allargata della fiera merci del sabato - i commercianti ambulanti faranno sempre meno affari e il centro storico quei giorni vivrà sotto assedio. A fine serata, quando c'è il pienone, rimarranno enormi cumuli di immondizia da ripulire. Ricordo ancora un bellissimo manifesto di tanti anni fa dell'amico e maestro di fotografia Francesco Biganzoli che ritraeva una piazza di Viterbo a tarda notte di un 4 settembre. Era invasa dalla "monnezza". E poi mi chiedo: va bene spostare la data di svolgimento delle due fiere alla prima domenica successiva alla date canoniche. Sicuramente ne trarrebbero vantaggio molti tra i residenti nel centro storico. Perché allora non pensare pure a decentrare fuori dal centro storico le Fiere? Non si vedrebbero più quelle orribili file di auto parcheggiate dovunque spesso a ridosso dell'antica cinta muraria, gli automobilisti non si troverebbero imbottigliati in estenuanti code, i commercianti fissi e ambulanti lavorerebbero entrambi senza danneggiarsi vicendevolmente. Con buona pace di tutti. Sarebbe inoltre utilissimo fornire un servizio di bus-navetta che dai parcheggi fuori le mura attraversano il centro e conducono i visitatori al luogo dove si svolgono le Fiere.
Giovanni Fonghini
Magazine Società
Il centro storico di Viterbo reclama maggiore rispetto
Creato il 28 marzo 2013 da Giovanni Fonghini @giannifonghiniPotrebbero interessarti anche :