Se invece visualizziamo il sistema solare in questo modo, ci rendiamo conto che il Sole orbita anch’esso attorno al suo sole (probabilmente la stella Sirio, che a sua volta orbita attorno al Centro Galattico) ad una velocità di circa 72.000 km/h, tirandosi dietro i pianeti, le cui orbite ora ci appaiono come tracce spiraliformi.La spirale più interna è quella di Mercurio, seguita da quelle di Venere e della Terra. Per tutta la lunghezza del filamento centrale del Sole, ogni rivoluzione spiraliforme della Terra dura un anno. La fascia degli asteroidi situata tra Marte e Giove ci appare come una foschia di corpi più piccoli, mentre i pianeti esterni ad essa si inarcano in modo molto più morbido attraverso lo spazio e il tempo.Questo modello spiraliforme è stato paragonato ad un riduttore che trasforma le energie cosmiche provenienti dal centro della galassia, in cui ogni spirale planetaria manifesta una diversa gamma frequenziale.In questa immagine i movimenti planetari vengono visti come modelli che descrivono un processo di sviluppo nel tempo.L’oroscopo, così come lo intendiamo noi astrologi, è una sezione di questo cilindro spiraliforme corrispondente ad una specifica data di nascita, in cui l’angolazione della sezione corrisponde al luogo di nascita. Da questo punto di vista, ognuno di noi sperimenta lo stesso modello spiraliforme dal proprio punto di osservazione, rappresentato dalla sezione oroscopica, che comunque fa parte di un continuum, dato che la spirale si proietta sia indietro nel passato che avanti nel futuro.
Liberamente tratto e tradotto da The Concept of Time in Astrology di Tad Mann – Relazione presentata al congresso del CIDA di Venezia il 26.11.1994.





