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il Chindol (e tre)

Creato il 02 gennaio 2012 da Annalife @Annalisa

Il Kindle è davvero abbastanza intuitivo da usare, per lo meno nelle sue funzionalità più semplici. il Chindol (e tre)Magari non lo terrete sempre in mano come mostrano loro, e vi verrà più semplice e comodo tenerlo in mano come un libro. A meno che non siate accoccolati da qualche parte, e possiate appoggiarlo sulle il Chindol (e tre)ginocchia, o su un cuscino, cose così. In questo caso, una mano basta e avanza. Tenete conto che il pollicione con il quale lo afferrate vi permetterà, con una pressione minima, di girare le pagine. Sì, anche con il pollicione sinistro, visto che il gira pagina è sia di qui che di là (frecce verdi). Appena più in alto, c’è il pagina indietro (anche qui, pressione minima, e basta spostare leggermente in alto il dito con il quale state sfogliando oppure usare l’indice)(frecce rosse). Personalmente, mi trovo bene sul divano, con i piedi rialzati (appoggiati al tavolino basso), e un cuscino che mi fa da leggio.
Le pagine (tranne in rari casi) non sono numerate normalmente, ma usano una numerazione interna che per alcuni è scomoda, per altri più adatta all’arnese.
Intanto, comunque, c’è una barretta, in basso, piccola (non disturba la lettura, in genere, tranne quando state leggendo un giallo) che indica a quale percentuale del libro siete arrivati (freccia rosa). Potete tranquillamente ignorarla, anche se, mentre leggete un giallo (appunto), vi scappa l’occhio e se vedete il Chindol (e tre)di essere arrivati al 98% della storia è chiaro che non succederà più granché, nel restante 2%. Però questo succede anche con un libro di carta, quando siete alle ultime pagine, perciò, vabbè. Oltre alla percentuale, ci sono dei segni piccoli, scuri, che indicano le suddivisioni del libro. Qui si vedono poco, ma dove ci sono le freccette sottili gialle ci sono. Parlo di suddivisioni, e non di capitoli, perché il tutto dipende da che libro avete in mano. Nell’esempio, per esempio, ogni tacchetta indica una delle “parti” in cui è stato diviso il giallo che stavo leggendo; in un altro libro, si tratta dei racconti di cui è composto. Nel “Decameron”, ogni tacchetta è una delle giornate in cui è divisa l’opera. Per passare da una “suddivisione” all’altra, usate il tasto centrale: si tratta in pratica di un mouse (nel quadratino blu, indicato dalla freccia blu): ai lati avete l’equivalente delle quattro frecce (su, giù, destra, sinistra), al centro l’equivalente del clic (okay, vai). Con la freccia a destra andate avanti di una, due, tre parti, con quella sinistra tornate indietro, di una due, tre parti, ecc.
Poi, invece di pagine, avete le “posizioni”, cioè una numerazione interna che per qualcuno è brutta, per altri è funzionale all’arnese che avete in mano. La posizione alla quale siete arrivati non è però visibile come un numero di pagina. La vedete se schiacciate il pulsantino a destra del “mouse”. È il pulsante del menu (nel cerchietto verde, indicato dalla freccia verde): i menu sono diversi a seconda di quello che state facendo: se state leggendo, vi appare un menu come quello lì sopra, e, intanto, la posizione (freccia arancio). Per esempio, nell’esempio io sono arrivata alla posizione 3061
Dato che ricordarsi la posizione 3061 non è una delle cose più facili di questo mondo, se proprio proprio vi dovete ricordare un punto dell’e-book, potete cliccare sul tastino menu di fianco al “mouse” (freccia verde, cerchietto verde) e poi, col mouse, usate la “freccia su” fino ad arrivare a “aggiungi segnalibro” (freccia turchese), e poi clic in mezzo al mouse per confermare. Vi sembrerà che non sia successo niente, ma se guardate in alto a destra, nella pagina, vedrete un’orecchia (virtuale) alla pagina stessa. Se, andando avanti a leggere, avrete bisogno di tornare in quel punto, ripetete la sequenza: menu–> freccia in alto–> visualizza note e segnalibri.
Troverete l’unico segnalibro che avete messo, oppure, se ne avete già messi altri (anche in altri libri), troverete tutto l’elenco, e dovrete cercare quello che vi interessa.
Macchinoso? Sì, altroché, ma io mica dico che il Kindle è perfetto.
E d’altra parte, a me hanno sempre insegnato che non si fanno le orecchie ai libri :-P



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