È ufficiale: sono in overdose da vampiri-licantropi-angeli-demoni-zombi-paranormal-urban-gothic.
Negli ultimi anni, sembra che la letteratura fantasy riesca a produrre ben poco di diverso e forse per questo alcune case editrici si sono lanciate nella ristampa di classici del genere, come Fanucci che ha pubblicato di recente il primo volume de Il Ciclo di Belgariad del prolifico David Eddings.
Ho letto la saga diversi anni fa e ricordavo di averla trovata meritevole. In piena fase rehab, dunque, ho rovistato tra gli scaffali della mia fantalibreria e mi sono riletta questa pentalogia. Eddings è un tolkeniano dichiarato e la sua opera si pregia di una scrittura scorrevole e di una rara capacità di tracciare personaggi coerenti, brillanti e spesso politicamente scorretti, dando vita a dialoghi fluenti e ben articolati.
Ecco allora dipanarsi davanti ai miei occhi avidi una trama, forse non troppo originale (un talismano dall’immenso potere, un Cerca cui partecipano maghi potenti, un gruppo variegato che si forma durante il viaggio attraverso una terra immensa, un giovane che ignora la sua vera identità – ovviamente destinato a rivelarsi erede del regno -, un tremendo nemico appartente al lato oscuro), ma costruita in modo egregio secondo i topoi del genere.
L’Autore, pagina dopo pagina, smonta l’accusa di scarsa originalità costruendo un fantasy epico ambientato in un mondo perfettamente strutturato, dotato di una solida cosmogonia e popolato da razze (umane) assai credibili, in cui non vi sono creature fantastiche ma tanta magia. Non accadono fatti clamorosi né si resta troppo col fiato sospeso, ma l’assortimento di personaggi (in grado di soddisfare tutti i gusti) e un latente (talvolta neanche troppo) sense of humor che esplode soprattutto nei dialoghi a un tratto sorprendono il lettore, che credeva di essersi assuefatto al ritmo cadenzato assunto dalla storia.
Nel rispetto del più classico tra i canoni del genere (anche se questo, dopo le rivoluzionarie Cronache di Martin, potrà far apparire a qualcuno “noiosa” la saga di Eddings), Bene e Male sono ben distinti e i personaggi si schierano dall’una o dall’altra parte senza vie di mezzo. Il tutto con un pizzico d’ironia che mancava nell’oscuro e periglioso viaggio della Compagnia dell’Anello. L’epilogo è un happy ending degno della tradizione più fantasy: una battaglia finale tra due potenti eserciti, nozze reali e grandi festeggiamenti preludono a un seguito che si lascia intendere altrettanto epico.
Concludendo, una saga deliziosa, che ha accelerato la mia “disintossicazione” e che tutti gli appassionati di letteratura fantasy dovrebbero leggere. Per valutarne i limiti e al tempo stesso per apprezzarne al meglio i pregi.
Molly Greenhouse (Monica Serra)
David Eddings, Il Ciclo di Belgariad (vol.1), Fanucci Editore, 2011, prezzo € 6,90