Il ciellino Sciumè nominato nel cda della società autostradale senza concessione

Ieri sera su Telecolor Cremona.

Proprio l’altro ieri l’avvocato milanese Alberto Sciumè, fratello di Paolo Sciumè – condannato a cinque anni per il crac Parmalat -, era stato contestato ad Arezzo dai 5 stelle, in quanto difensore della società francese Suez, che era entrata nel capitale di Nuove Acque. Dopo i referendum del 2011, Nuove Acque è diventata pubblica e ora – di qui la protesta pentastellata – rischia di tornare mista, fra pubblico e privato, poiché l’assemblea dei sindaci ha deciso di effettuare il passato da società pubblica a mista eventualmente grazie alla semplice consultazione di un avvocato, guarda caso il collega di Alberto Sciumè, con quest’ultimo impegnato a difendere i diritti del colosso transalpino sulle bollette aretine.

Alberto Sciumè, factotum ciellino dalle mille poltrone, è stato da pochi giorni nominato – di nuovo, ancora lui – dal presidente della Provincia Salini, altro ciellino, come consigliere d’amministrazione di Centropadane, la società che deteneva l’ormai scaduta concessione dell’autostrada A21.

Professore di diritto, revisore dei conti di A2A (società mista, ovvio), consigliere della Brebemi, presidente di Stradivaria, società cremonese finalizzata a costruire l’autostrada regionale Cremona Mantova, impossibile per carenza di traffico veicolare, Sciumè è tutto: presidente di un centro di ricerca oncologica a Nerviano, componente di non si sa quante commissioni ministeriali e accademiche. Per Formigoni e la lobby di Dio ha lavorato così tanto da incassare circa 800mila euro solo per le consulenze affidategli dall’amico Salini. Un concentramento di poteri in una sola persona da concutere timori ancestrali.

Un amico tutto d’oro e molto privatizzatore, che è riuscito addirittura ad ammettere la propria anomalia. Un avvocato secondo un regio decreto non può fare l’imprenditore. Lui invece…. ne ha parlato persino apertamente in un meeting di Rimini, come risulta dal video.