Anke Merzbach
Quando si scrive in una lingua che non è la propria lingua madre si verificano curiosi mutamenti nella scrittura. Queste poesie, scritte in lingua inglese e poi da me tradotte in italiano, ne sono la prova. Inspiegabilmente, le percezioni assumono contorni altri e nelle parole si accendono nuovi percorsi di ricerca semantica e sintattica. La grammatica della lingua di partenza (inglese) spinge obbligatoriamente a giocare con fonologia e morfologia aggiungendo sempre nuovi squarci di significato ed espressione ai testi. Non credo avrei mai potuto scrivere questi stessi testi se fossi partita dalla lingua italiana. Mi sorprende sempre il risultato, ed è come se dentro me convivessero due diverse voci che si comprendono, si ascoltano, si completano. Dell’altra me amo l’asciuttezza, la risoluta affermazione di complessi stati d’animo riassunti in due sole parole, il disincanto e la sfumatura di una nota narrativa permanente. Insomma, se dovessi “leggermi” con un altro nome, mi leggerei. E credo imparerei di certo qualcosa. In realtà la scrittura insegna sempre; e un’altra lingua rende questo insegnamento ancora più prezioso.
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La lingua in cui scrivo volta a volta è una sola, mentre la mia esperienza sonora logica associativa è certamente quella di molti popoli e riflettibile in molte lingue.
Amelia Rosselli
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The gloomy sky of april
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It’s the light of a few fireflies in a row
sadly hiding in a lost summer
The roaring voice of the cattle
Subsiding
Somehow collapses a gesture
better left at the kitchen table
I had a bad day inside
Outside the rebel yell of the swallows grows like a thunderstorm
May be they’re calling the strength
So peacefully asleep in the gloomy sky of april
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Il cielo buio d’aprile
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E’ la luce di certe lucciole in fila
che si nascondono tristemente in un’estate perduta
La voce tonante della gente distratta
nel placarsi
In qualche modo crolla un gesto
meglio confinato al tavolo della cucina
Ho avuto una brutta giornata dentro
Fuori il grido ribelle delle rondini cresce come un temporale
Forse stanno chiamando la forza
Così pacificamente addormentata nel cielo buio d’aprile
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The tea dance
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My stairs and my chair
My stove and my books
My rest and my substance
Everything is tightly pressed
while my walls rehearse the story
The carpet belongs under,
and my life on top of it
Two birds do an accurate toilette
on my windowsill
as if they went to a tea dance
This is a very gentle way to say I’m stuck
on their polished wings
This is a very devious way to shatter me
Once I dreamt of flying
Once I forgave their blissful song
And so the happiest captive I was
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Il tè danzante
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Le mie scale e la mia sedia
La mia stufa e i miei libri
Il mio riposo e la mia sostanza
Ogni cosa è strettamente pressata
mentre le mie pareti ripassano la storia
Il tappeto sta sotto,
e la mia vita al di sopra di esso
Due uccelli fanno un’accurata toeletta
sul mio davanzale
come se andassero a un tè danzante
Questo è un modo molto gentile di dire che sono bloccata
sulle loro ali lucide
Questo è un modo molto subdolo per mandarmi in frantumi
Una volta sognai di volare
Una volta perdonai il loro canto di gioia
E così fui io il prigioniero più felice
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The truth
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Low lands on a bulk of clay
sunk under my patch
The hazel tree and the fig swing
rolling over
It is a beautiful cloudy day today
No sounds down in this part of the house
Only the wind moans upon my shoulder
and I ask myself if the truth has the same colour
of those pewter clouds
or it’s just a sort of conspiracy
which makes me so tender and bitter inside
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La verità
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Terre basse su un’enorme quantità di argilla
sprofondavano sotto il mio appezzamento
Il nocciolo e il fico oscillano
Arrendendosi
E’ una bellissima giornata nuvolosa oggi
Nessun suono in questa parte della casa
Solo il vento si lamenta sulla mia spalla
e mi chiedo se la verità ha lo stesso colore
di quelle nubi di peltro
o se è solo una specie di congiura
che mi rende così fragile e amara
Mirela Bichigeanu
Testi e traduzione di Federica Galetto