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Trama (da "My Movies"): Nina è una ballerina del New York City Ballet che sogna il ruolo della vita e un amore che spezzi l'incantesimo di un'adolescenza mai finita. Incalzata da una madre frustrata, si sottopone a un allenamento estenuante sotto lo sguardo esigente di Thomas Leroy. Coreografo appassionato e deciso a farne una fulgida stella, Leroy le assegna la parte della protagonista nella sua versione rinnovata del “Lago dei cigni”. Sul palcoscenico Nina sarà Odette, principessa trasformata in cigno dal sortilegio del mago Rothbard, da cui potrà scioglierla soltanto il giuramento di un eterno amore. Eterea e piena di grazia Nina incarna alla perfezione il candore del cigno bianco e con difficoltà il suo doppio nero e tenebroso, che in una superba variazione ingannerà il suo principe e la voterà al suicidio. La ricerca ossessiva del suo lato oscuro e della consapevolezza della propria sessualità la condurranno verso una tempesta emozionale e all'incontro con Lily, insidiosa rivale in nero. Dietro le quinte Nina si strugge e si predispone a ‘doppiare' il suo cigno bianco.
Premessa: trattasi di post piuttosto controverso, che, visto quello che ho letto in giro, con tutta probabilità scatenerà pareri contrastanti che verranno prontamente, se confinati come al solitonei limiti della buona educazione, ovviamente accolti...
Nella settimana che precede gli Oscar, finalmente riesco a recuperare uno dei film più celebrati dello scorso anno e cosa succede??Alla fine sono così basita che mi viene il dubbio di non averlo capito. Perché, credetemi, al cinema non c'è nulla di peggio delle opere gravate da grandi aspettative.
E le mie, nei confronti de "Il cigno nero", erano così alte che quando si sono schiantate al suolo mi meraviglio non si sia sentito il botto.
Natalie Portman è bravissima, senza alcun dubbio.
Recita con una adesione totale al personaggio, è impressionante quello che è riuscita a fare, davvero incredibile, capita raramente di vedere una trasfigurazione emotiva di questa portata, Oscar meritatissimo; in pratica si è caricata sulle spalle il film, fagocitandolo letteralmente, e probabilmente salvandolo.
Perché dietro di lei, c'è il nulla.
Aronofsky, regista di quello splendido capolavoro che è "The Wresler" (ma non dimentichiamoci dell'orrendo "The fountain") dirige un film rozzo e pretenzioso.
Sovrastato da un'aura di presunzione tipicamente radical - chic, in realtà è una sorta di ingarbugliato pseudo - horror psicologico ridondante e talmente infarcito di cliché ("madre-frustrata-che proietta su figlia i suoi desideri irrealizzati"; "coreografo-puttaniere"; "amica-ambigua e zoccola") che quando non annoia finisce con il cadere irrimediabilmente nel ridicolo.
Se Natalie Portman poi, è a dir poco sublime, il resto del cast non regge decisamente il passo.
Mila Kunis, che ammetto ispirarmi pure una certa simpatia, è bellissima e ambigua come da manuale...ecco, per l'appunto..da manualeNon capisco tutto lo scandalo che si è creato attorno al personaggio, visto che anche la scena "erotico-onirica" con la Portman pare un compitino ben fatto, e niente di più.
Vincent Cassel è addirittura insopportabile.
Stereotipo proto-intelletual-macho della peggior specie....per me davvero tremendo.Il contorno di pseudo frustrati è agghiacciante, con punta trash la mamma incarnata da Barbara Hershey.
Salvo dal disastro Benjamin Millepied, che in due, e dico due, scene di danza, perché si, i balletti sono davvero suggestivi, dimostra di avere più carisma dell'orrendo Cassel in un intero film.
Insomma, al momento forse la più grande delusione degli ultimi tempi.
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