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Il cimitero di Praga

Creato il 06 giugno 2011 da Valepi
Il cimitero di Praga
Che fatica!
E' la prima cosa che ho pensato quando ho finito di leggerlo.
Che fatica!
Ho adorato Il nome della Rosa e Il pendolo di Foucault, che peraltro ho letto ormai una vita fa, sono convinta che Umberto Eco sia persona di infinita e straordinaria cultura, ma sinceramente sono veramente pochi i suoi libri che non ho trovato ostici.
Il Cimitero di Praga mi aveva attirato per la trama e l'ambientazione, ma aldilà di un'idea di fondo che trovo comunque simpatica e intrigante, l'ho trovato faticosissimo da leggere, in alcuni tratti noioso, esagerato nell'enorme mole di informazioni storiche che un non esperto in materia ha veramente difficoltà a tenere insieme e collegare.
Il protagonista, Simone Simonini, si sveglia una mattina senza sapere chi sia e perchè si trovi nel luogo dove si sveglia, e suggestionato dalle teorie di un "tale" dottor Froide (hihi! non poteva non attirarmi!) decide di scrivere a ruota libera tutto ciò che ricorda nel tentativo di ritrovare se stesso. Si troverà presto a scambiare ricordi in forma di diario con un alter ego di cui non riesce a contestualizzare l'esistenza, fino ad arrivare ad un finale abbastanza scontato e veramente troppo, troppo rimandato.
Tra massoni, satanisti, garibaldini, antisemitismo e pregiudizi di origine ottocentesca sarebbe stato veramente interessante, se più semplice da leggere e seguire.
I primi capitoli mi sono piaciuti tanto, ma da un certo punto in poi, assolta nella mia coscienza dal buon vecchio Pennac, sono stata tentata di abbandonarlo, tanto è vero che da gennaio (inizio) a maggio (fine!) ho letto altri due libri... e generalmente non mi piace leggere più libri in contemporanea.
Comunque l'ho finito.
Mi ha lasciato: l'evidenza che l'antisemitismo è iniziato molto tempo prima del nazismo.
Leggetelo se: solo se avete tanta pazienza, veramente voglia di leggere qualcosa sull'argomento e se siete portati, abituati o avete una vera passione per la storia.

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