Yasujiro Shimazu
Giappone, 1932
Un marinaio salva una donna che aveva tentato il suicidio buttandosi in mare e la protegge da un individuo senza scrupoli che vuole farla prostituire, facendosi così un pericoloso nemico. La donna, dopo l'iniziale timore di essere maltrattata di nuovo, si affida completamente al suo salvatore finendo per innamorarsene.
Joriku dai-ippo è il rifacimento del film muto di Josef von Sternberg I dannati dell'oceano (1928) ed è ambientato nel porto di Yokohama, luogo di passaggio e di incontro.
Il film di Sternberg fu adattato per il teatro shinpa nel 1931 e sia la versione teatrale che quella cinematografica furono interpretate da Yaeko Mizutani, la cui recitazione mostra chiaramente i segni dell'esperienza sul palcoscenico.
I protagonisti incarnano i ruoli molto classici della donzella in difficoltà, bisognosa di un prode salvatore che si occupi di lei e pronta a donargli in cambio il suo cuore, e dell'eroe dalla forza straordinaria, capace di battere dieci uomini in combattimento, burbero ma di buon cuore.
Mentre lei cerca protezione, convinta di non valere nulla senza un uomo al proprio fianco (erano gli anni Trenta e di certo la condizione femminile in Giappone non era delle più splendenti), lui la sprona rudemente a farcela con le proprie forze.
L'umore del film oscilla tra il melò e la commedia, tra le difficoltà che impediscono alla storia d'amore di andare a buon fine e scene di combattimento slapstick involontariamente comiche coi contendenti che si muovono a velocità doppia.
L'opera di Yasujiro Shimazu, poco conosciuto in Europa ma influente in patria, mette in mostra ottime doti registiche e si distanzia da altri film sonori ancora pesantemente legati al muto, sfruttando con maestria il nuovo mezzo senza però strafare.