Ceci n’est pas une pipe, questa non è una pipa. Magritte lanciava così la sua provocazione surrealista, ma a pensarci bene questa frase è stata in parte il motivo che ha portato, domenica scorsa, il Circolo dell’Ora Elegante a visitare il laboratorio del pipe maker Angelo Fassi.
Fermarsi allo studio della pipa, alla frequentazione di forum, alla conoscenza di ogni tabacco, al confronto diretto con fumatori più esperti, non basta se non si assiste alla sua creazione almeno una volta. E pur vedendo il processo di genesi in numerose circostanze (come ha fatto la nostra redazione che segue da tempo l’hobbysta -sempre meno- Fassi) si può rimanere sempre stupiti dall’arte manuale di un uomo che riesce a sradicare la pipa da una placca di legno.
Immergersi in questa alchimia di tecnica, amore e pazienza vuol dire osservare la pipa con occhi nuovi, entrare nella sua consistenza e nelle sue forme per prendere parte a una danza che esula l’empirismo e si getta nello speculativo cosciente. Significa dare ragione a Magritte, dopo aver osservato, perché quella pipa che avevamo tenuto in mano, fumato e apprezzato “non era una pipa”, era qualcosa che immaginavamo come tale.
Ma non facciamoci venire il mal di testa. La serata è cominciata con uno splendido aperitivo preparato da Fassi e dalla sua splendida consorte Barbara, che ha deliziato i palati dei membri del Circolo dell’Ora Elegante, di rappresentanti del Cigar Club Ambrosiano, di curiosi e giovanissimi intenzionati a avvicinarsi al mondo del piacere maschile e intelligente.
Dopo aver brindato siamo scesi nel laboratorio in cui è partita la vera e propria seduta insieme a Fassi che ha scelto insieme a noi la placca, ci ha mostrato (bagnandola con l’acqua) come saperne scoprire le trame e le forme e ha cominciato a disegnare quella che sarebbe stata la pipa dell’evento.
Passando per le varie fasi della sua costruzione e dirimendo puntualmente qualsiasi tipo di dubbio, la serata è continuata tra volute di fumo di vario tipo (tra cui uno speciale tabacco offerto dall’ impareggiabile Vincenzo De Gregorio) condivise insieme a Max Torriani che qua e là, elargiva consigli a fumatori un po’ arrugginiti o di altro lento fumo, pause con distillati e quattro chiacchiere con le signore che partecipavano (in buon numero) al piccolo simposio.
Dopo un paio d’ore – di consigli, spiegazioni e risate -la pipa era pronta e tutti ne potevano ammirare la bellezza. In quel momento è stata lampante la consapevolezza che si era accesa in ognuno dei partecipanti: gli occhi erano più “affettuosi”, i gesti più amicali.
La pipa ‘era’ una pipa.
Buona scelta
IBD
[email protected]
Ringraziamo ancora Angelo Fassi (Contatti: [email protected]) per la disponibilità e tutti i partecipanti.
LE FOTO DELLA SERATA
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake