Giovedì 31 Marzo 2011 09:44
La foresta boreale della Russia, la più grande distesa continua di foreste del mondo, - sta subendo un rapido cambiamento su larga scala del tipo di vegetazione, in seguito al riscaldamento globale e regionale. Il mutamento nella vegetazione, a sua volta, contribuisce a riscaldare il clima della regione, secondo quanto riferisce uno studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology e riportato sul numero di aprile della rivista Nature.
La foresta russa comprende gran parte della Siberia, e si estende su una superficie pari a quella degli Stati Uniti. Nel corso degli ultimi decenni, questa regione è stata attraversata da notevole fenomeno di riscaldamento del clima. Come prevedibile, le specie arboree più tolleranti a un clima più tiepido stanno avanzando verso nord e prendendo progressivamente il posto delle specie che sono meno tolleranti al caldo.
"Abbiamo verificato come nella foresta boreale, in particolare in Siberia, è in atto una progressiva conversione dai larici verso le conifere sempreverdi, in risposta al riscaldamento climatico - ha spiegato l'autore principale dello studio, Jacquelyn Shuman, della Graduate School of Arts & Sciences dell'Università della Virginia - Questo comporterà un ulteriore riscaldamento e un ulteriore cambiamento della vegetazione, in particolare nelle aree a bassa diversità di specie."
Il larice perde gli aghi in autunno, permettendo al terreno innevato di riflettere la luce del sole e di calore verso lo spazio. Questo contribuisce a mantenere il clima nella regione molto freddo. Le conifere sempreverdi, come gli abeti, conservano invece i loro aghi tutto l'anno. Questi alberi restano di colore scuro e assorbono la luce solare, che con un effetto di ritenzione del calore al livello del suolo. Questo ulteriore riscaldamento rafforza le condizioni per l'espansone delle conifere sempreverdi, ai danni del lerice, che non sopporta le temperature più calde. Il risultato è una progressione verso nord delle conifere sempreverdi e un progressivo ritirarsi verso nord dalle foreste di larici.
"Quello cui assistiamo è un circuito vizioso - ha commentato Hank Shugart, co-autore dello studio e docente di scienze ambientali - Il riscaldamento genera più calore."
I ricercatori hanno utilizzato un modello climatico per valutare che cosa accadrebbe se le conifere sempreverdi continueranno a espandersi più a nord ai danni del larice. Il ciclo del riscaldamento che provoca riscaldamento, comporta un aumento del riscaldamento assorbito in superficie. Il modello tiene conto di informazioni dettagliate circa i tassi di crescita degli alberi, ed i risultati concordano con studi effettuati sul campo, che documentano i la marcia verso nord delle conifere sempreverdi.
"Tali cambiamenti in una regione tanto vasta possono influenzare le aree al di fuori della regione", ha osservato Shuman. La foresta boreale trattiene un enorme deposito di terreno ricco di carbonio congelato nel permafrost. Un radicale cambiamento nella distribuzione delle specie forestali dai larice ai sempreverdi, comporterebbe un riscaldamento del suolo, avviando un processo di decomposizione della materia organica, che porterà al rilascio di enormi quantità di anidride carbonica in atmosfera - una quantità che potrebbe arrivare al 15 per cento del biossido di carbonio attualmente in atmosfera.
"Questo non è uno scenario augurabile - ha commentato Shugart - E potenzialmente comporta un aumento del riscaldamento del clima su scala globale