Magazine Rugby
Leinster 44 - 16 Biarritz
Sotto il sole di Dublino e gli occhi degli ambasciatori di Warren Gatland (in tribuna c'era il resto dello staff dei Lions: Rob Howley, Graham Rowntree e Neil Jenkins) i detentori dell'Heineken Cup disfano le ambizioni di back-to-back ai detentori dell'Amlin Challenge Cup, in modo clinical, come dicono da quelle parti: freddo, scientifico, approfittando delle giocate degli uomini migliori mentre gli avversari provano a posare mine per destabilizzare con la fanteria pesante, ma si ritrovano infilzati sulla chiusura della prima frazione e messi all'angolo nella seconda. Tra Leinster e Biarritz finisce 44-16 e la provincia irlandese contenderà il trofeo allo Stade Francais il prossimo 17 maggio nello stesso Royal Dublin Society. Mica male.
La cronaca - Le due seconde linee basche Pelu Taele ed Erik Lund bussano alla porta dei padroni di casa, con una serie di attacchi diretti con i quali Biarritz arriva fino ai 22 avversari, ma al 5' l'equilibrio è già interrotto dalla giocata in rimessa degli irlandesi: Devin Toner si allontana dallo schieramento e viene servito solo in fondo alla touche da Richardt Strauss, fa da sponda a Isa Nacewa all'interno e l'ultimo accelerata nel contropiede è di Heaslip per il touchdwon. L'abbrivio Leinster spinge Fergus McFadden a giocare un quick penalty fuori dai 22, Wayne Barnes ravvisa un vantaggio e stavolta Jonathan Sexton cerca i pali, ma il calcio gli parte male dal tee e si resta sul 7-0.
I due pack si pizzicano nei breakdown, mentre al quarto d'ora è sempre Leinster ad avere l'iniziativa, da un ingaggio sulla metà campo con la partecipazione del solito Brian O'Driscoll per il varco, serve Sexton sul quale però si è lanciato il rapidissimo Taku Ngwenya che gli impedisce di schiacciare la palla a terra. E il tono dell'incontro, da un ipotetico colpo del ko, cambia. Perché la formazione transalpina si rimette in ordine, riprendendo il leit motiv dei primi istanti e rubando il possesso dalla rimessa, con Dmitri Yachivili che passa a Ngwenya: il placcatore non rotola via e il mediano trova la via dei pali al 18'. Tre minuti più tardi, Leinster perde il secondo lancio consecutivo, mentre sale la percentuale di possesso basca lungo il campo o meglio nella metà campo irlandese e con la solita barba di Lund, il peso specifico di Taele e la regia in terza linea di Imanol Harinordoqhuy arrivano altri tre punti dalla piazzola per il 7-6.
Sexton gli risponde a stretto giro di posta, Marcelo Bosch al contrario si fa sfuggire di mano un pallone prezioso al largo con superiorità numerica. A quattro dalla fine del primo tempo sempre Yachvili accorcia (10-9), dopo che Biarritz nuovamente si affida alla rapidità dei raccogli e vai e allo scontro fisico con i primi otto uomini, strategia interrotta da un assolo di un indomito Heaslip. E quando mancano una manciata di minuti all'intervallo, Leinster stavolta infila l'uno-due: al 39, quando torna ad assicurarsi facilmente l'ovale in touche, quindi BOD serve l'incrocio di Rob Kearney che passa a Sexton e stavolta l'apertura arriva fino in fondo; e nell'ultima azione, con il passaggio ad allargare di Ian Madigan (schierato insolitamente al fianco di Sexton come centro) su Nacewa che danza lungo la linea laterale, O'Drisccoll torna all'interno, Heaslip (ri)torna in area di meta. Dal -1, Biarritz si ritrova sotto 24-9.
Con la ripresa i baschi ci riprovano al solito modo e Yachvili ha la prima opportunità per marcare, ma la mira dalla piazzola non è precisa. E il Leinster ringrazia di contrattacco: fumble di Thibaul Dubarry, Madigan intercetta e procede coast-to-coast venendo atterrato sui 5 metri da Ngwenya che si sacrifica nuovamente per la causa e si becca il giallo per gioco da terra mentre Madigan cerca si riciclare per O'Driscoll al 44': Sexton allunga (27-9) e poco più tardi dialoga con Nacewa per la quarta meta irlandese, propiziata dalla difesa di BOD su Aled Brew che determina il turnover. Sexton viene sostituto da Andrew Goodman e Madigan si prende il compito di calciare, il resto è un trascorrere di tempo in attesa della fine. Nel mezzo c'è la meta anche di BOD dopo la cavalcata di Sean Cronin tra le maglie basche ormai dismesse (44-9). Solo al 67' il tallonatore Arnaud Heguy riesce a fissare la bandierina per i suoi, con una raccolta nei 22.
Cinque mete a una, con il Leinster che riesce a cogliere in velocità la difesa che si presenta di fronte e il Biarritz che lascia sul campo una ventina di placcaggi, dopo aver lavorato molto nei primi quaranta (anzi, trentotto) minuti di semifinale, toccando il 57% di possesso. Altro maggio da finalista per il Leinster in coppa, la terza volta di fila: stavolta per di più di fronte al proprio pubblico.
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