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Il codice etico dei dipendenti comunali non perdona. Giorgio Salami (rsu): “Futuri amministratori, pensate subito ai dipendenti, lavoreremo meglio insieme”

Creato il 21 dicembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Ma che fai? Ti alzi per andare ai servizi? Non puoi, ci sei andato già tre volte in un quarto d’ora. E tu? Perché accetti quel regalo che vale più di 150 euro? Restituiscilo!
Ma come! Hai timbrato il cartellino e poi vai a parcheggiare? Non ci siamo neanche in questo caso, e nemmeno se timbri e poi fai la spesa in orario di lavoro. Il codice etico del Comune non perdona. Lettera di richiamo, sospensione, sanzione, licenziamento! E tutto per quelle interminabili telefonate alla fidanzata sotto gli occhi del dirigente! Incredibile. E non darai alcun passaggio se viaggi con un veicolo municipale. Vale in Comune ma anche nelle aziende speciali e per le istituzioni che fanno riferimento al Comune di Cremona, che quindi sta presentando una sorta di Bibbia che condizionerà migliaia di cittadini.
Quindi bisognerà segnalare al dirigente l’appartenenza ad associazioni o organizzazioni, che abbiano carattere riservato o no, per evitare conflitti d’interesse. E scattano anche norme anti-corruzione. Inoltre i processi decisionali diventano tracciabili: si deve sempre risalire a chi ha la responsabilità della scelta, che sarà documentata. Proibito naturalmente creare danni d’immagine all’istituzione, sanzioni in vista poi per chi si fa forte della propria posizione per ottenere nella vita privata vantaggi particolari.
E non passi nemmeno per la testa di scrivere su Facebook o Twitter giudizi negativi sull’operato dell’amministrazione.
Giorgio Salami, coordinatore dei rappresentanti sindacali del Comune, di fronte a tanta sensibilità etica non si oppone. Riferisce anzi che gli stessi dipendenti hanno fatto delle segnalazioni, poiché i comportamenti negativi nuocciono a tutti, amministrazione e lavoratori. Il sindacato è d’accordissimo sulla linea della buona educazione e della correttezza: non certo è il codice etico in discussione. I regolamenti e le leggi già ci sono: i dirigenti hanno già il potere di sanzionare chi crede di poter fare ciò che vuole.
Semmai c’è la questione dei carichi di lavoro, non equamente distribuiti. Il rapporto sul Benessere organizzativo dell’ex segretario comunale Vincenzo Filippini, con questionari rivolti ai lavoratori, aveva rivelato la necessità di alcuni miglioramenti. Invece della riorganizzazione è arrivata la giunta Perri e uno scontro con sindacati e dipendenti. Alcuni sono stati accusati addirittura di comunismo e di remare contro gli assessori. Poi il clima è migliorato. Ma Giorgio Salami lancia un invito: candidati sindaci, partiti e liste civiche, pensateci subito. La prossima amministrazione parta subito bene e si lavorerà tutti meglio.

(www.telecolor.net)
sotto, alcune pagine della bozza del temibile codice etico

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