Sembrava il clichè di una delle tante favole che si raccontano ai bambini, dove c'è il personaggio buono e quello cattivo, la perenne lotta tra il bene e il male. Purtroppo, o per fortuna, non è così che funzionano le cose nella moderna favola della colesterolofobia: il colesterolo “buono” non esiste, alzarne i livelli, anche artificialmente, non protegge dall'infarto, così recita impietosamente la conclusione di un recente studio.
Uno dei capisaldi della teoria lipidica vacilla, teoria già abbondantemente messa in discussione da troppe eccezioni per essere minimamente credibile.
By dr Perugini Billi
Bibliografia1) Dubbi su colesterolo buono, aumentarlo non salva da infarto. 17 maggio, 2012. Androkos Salute. Fonte: univadis.it
2) Some HDL, or "Good" Cholesterol, May Not Protect Against Heart Disease. Press releases http://www.hsph.harvard.edu
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I grassi, soprattutto quelli di origine animale, sono sempre stati presenti nella dieta dell'uomo. Tutti i popoli del mondo, quando hanno potuto, si sono procurati cibi grassi, ritenendoli istintivamente preziosi per il loro benessere. Sono una parte importante di tutte le diete tradizionali e hanno aiutato il genere umano nella sua evoluzione.
Improvvisamente negli anni '50, vengono messi all'indice.
In particolare, sono il colesterolo e i grassi saturi, che si trovano prevalentemente negli alimenti di origine animale, ad essere associati all'aumento delle morti per infarto nei Paesi occidentali. Nasce così la "Teoria Lipidica" e questi grassi diventano "fattori di rischio" non solo per il cuore, ma anche per altre malattie, tra cui il cancro.
Da allora, gli esperti ci hanno convinto a ridurre il consumo dei cibi ricchi di colesterolo, che occlude le arterie, e ad aumentare quello degli oli polinsaturi, che invece le "puliscono". Soprattutto ci hanno insegnato a rifuggire dai grassi animali, come se fossero la peste.