"La tecnica, in vitro e non invasiva, provoca una mutazione genetica nei topi: proteine fluorescenti alla luce penetrano nei cromosomi degli animali e ne colorano variegatamente i neuroni. Si ottengono cioè cervelli reattivi alla luce, tonalità differenti (un centinaio) si accendono lungo i processi neuronali. [...] Il Brainbow offre agli scienziati la possibilità di ricostruire più precisamente le connessioni neuronali, grazie al colore che va a caratterizzare i singoli neuroni".
E dà vita a incantevoli immagini, che paiono opere d’arte - ragion per cui il curatore dell'esposizione - l'artista Angelo Bucarelli - le ha accostate liberamente con capolavori di pittori celebri quali Klee, Mirò, Dalì, Kandinsky. Buona visione :-)
A sinistra l'immagine di un neurone. A destra 'L'albero della vita' di Gustav Klimt (1909)
A sinistra un neurone del tronco encefalico. A destra, 'N.5' di Jackson Pollock (1948)
A sinistra una lesione cerebrale. A destra 'False start' di Jasper Johns (1939)
La differenziazione del neuroblastoma nel topo. A destra 'Idiollio atomico, uranico e melancolico' di Salvador Dalì (1945)
A sinistra una coltivazione di astrociti. A destra 'Rosso plastica' di Alberto Burri (1961)
Il cervelletto di un topo. A destra le 'Ninfee' di Claude Monet.