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Il colosso di Rodi

Creato il 07 settembre 2012 da Lory663
Il colosso di Rodi
Allorchè, nel 672 d.C., gli Arabi invasero Rodi, l'ombra di un corpo gigantesco sommerso nelle acque li riempì di stupore: il colosso di Rodi, l'immensa statua di bronzo che si ergeva una volta all'ingresso del porto, a cavallo dei due bracci, giaceva ormai da 800 anni sul fondo marino, ricoperto dalle alghe e dai molluschi, le gambe spezzate, il volto affondato nella mota.
Carete di Lindo e Laccio Lindano ne erano stati gli architetti: dopo 12 anni di lavoro (l'opera era stata iniziata nel 292 a.C.) Carete, che il tormentoso dubbio di non aver sufficientemente provveduto alla stabilità della statua aveva affranto, si suicidò, e Laccio Lindano proseguì da solo i lavori. Occorsero più di 300 tonnellate di bronzo; l'interno, riempito di mattoni sino alla cintola e vuoto nella parte superiore, celava una scala che conduceva alla cella del fuoco, posta nel capo.
Ogni sera i guardiani salivano sino lassù ad accendere le torce che, tralucendo dagli occhi del colosso, servivano da faro ai naviganti. Il colosso, del quale non ci è rimasta documentazione, non durò a lungo sul piedistallo: 56 anni dopo, infatti, una scossa di terremoto lo fece crollare e nessuno provvide a risollevarlo dalle acque, nelle quali giacque sino a che, dopo l'invasione araba, alcuni mercanti non provvidero a demolirlo e a venderlo come rottame.
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