Il capogruppo della Lega Nord in consiglio provinciale ha dichiarato al termine dell’ultimo consiglio provinciale che il Carroccio presenterà una mozione sull’acqua pubblica, per uscire dalle ambiguità che hanno attraversato tutti i gruppi e prendere finalmente una decisione.
L’idea è assai avvincente e, detta così, molto rispettosa della volontà degli elettori che, da destra a sinistra, hanno votato sì ai referendum sull’acqua pubblica: due sì, l’uno per la gestione pubblica e l’altro perché il capitale investito non sia remunerato. Al contrario l’azienda speciale Ato della Provincia di Cremona ha presentato un Piano d’ambito e una delibera che propongono una società mista pubblico-privato e una remunerazione del capitale investito dal privato che arriva e supera anche il 20% nel corso degli anni. E 370 milioni di euro sono davvero tanti per il territorio provinciale.
Il comitato acqua pubblica di Cremona ieri in conferenza stampa presso Spazio Comune, in piazza Stradivari, ha proposto al consiglio provinciale di cogliere l’opportunità offerta dalla Lega. Potrebbe essere un’occasione di grande rilievo, forse un’inversione di tendenza di carattere trasversale.
Deve però trattarsi, come ha spiegato Giampiero Carotti, leader del comitato, di una società interamente pubblica, e non di un compromesso che veda la partecipazione diretta dei Comuni con un privato.
Se questa ipotesi negativa non si verificherà e la Lega presenterà una mozione per una società interamente pubblica, senza soggetti che possano dar luogo a ricorsi da parte di privati, allora il sì per il Comitato acqua pubblica sarebbe una soluzione.
La Lega manterrebbe fede ai propri impegni, la maggioranza degli elettori votanti al referendum si ritroverebbe rappresentata nel trasversalismo che si può realizzare in consiglio provinciale il giorno 18 e finalmente la lunga battaglia per la gestione dell’acqua troverebbe una soluzione. O meglio l’inizio di un nuovo percorso, dopo un duro anno di lotta aperta fra gli schieramenti.