Scritto da: Ivan Lagrosa 5 febbraio 2014 in Attualità, News, Politica Inserisci un commento
Ormai da giorni, nei salotti televisivi, la figura del professore di filosofia Paolo Becchi è una presenza fissa. Il suo compito quello di spiegare e quindi giustificare le azioni e le reazioni dei parlamentari a cinque stelle, benché molti di loro non si sentano affatto rappresentati da questo professore, considerato comunque da molti come uno degli ideologi del M5S.
Pesava invece come un macigno l’assenza di dichiarazioni di un altro intellettuale, nonché premio Nobel, molto vicino a Grillo: Dario Fo. Ebbene, oggi anche lui fa sentire la sua voce, attraverso le pagine di Repubblica.
Fo condanna il comportamento dei grillini ma non le ragioni di fondo che hanno condotto a quei comportamenti.
Siamo, sono in molti, per esempio, a ritenere Laura Boldrini non adatta a ricoprire il ruolo di Presidente della Camera, le manca a mio avviso quello spessore politico necessario per gestire un’Aula mai come in questa legislatura così infuocata. I comportamenti dei grillini non fanno però altro che cementarla ancora di più nel suo ruolo: anche coloro che la criticano politicamente sono costretti a prendere le sue difese di fronte ad attacchi disgustosi, sessisti e fatti da persone veramente ignoranti. Stesso discorso vale per Napolitano: il suo operato politico non è impeccabile ma di fronte ad insulti personali, anche coloro che lo criticano politicamente sono costretti a prendere le sue difese a meno che non ci si rassegni all’idea di giustificare certe espressioni che con la politica non hanno niente a che fare.
Questo è a grandi linee anche il pensiero di Dario Fo: a proposito della cosiddetta ghigliottina usata da Laura Boldrini, Fo afferma che quella di usarla è stata “una decisioni infame e brutale che andava denunciata e contestata, ma non in questo modo, anche perché così si rischia di passare dalla parte del torto e di oscurare il significato pieno della denuncia”.
Inoltre, continua Fo, “con il pensiero delle battaglie di Franca (la moglie), mi vengono i brividi a pensare che ancora si faccia uso di certe metafore utilizzate dal potere maschile. Ma attenzione i grillini non sono fascisti”
Grillo sul blog non sembra invece preoccuparsi troppo della deriva violenta che il suo movimento sta prendendo e rilancia: “è la fine della democrazia. Il passo successivo è l’eliminazione dell’opposizione. Il M5S farà in modo di invalidare il decreto e di ottenere le dimissioni di Laura Boldrini”.
A proposito della ghigliottina usata dalla Boldrini come fine della democrazia vorrei proporre un ragionamento: se dopo quattro giorni di ostruzionismo la maggioranza del Parlamento, a causa di una minoranza, non potesse approvare un decreto, la democrazia sarebbe salva? Se un piccolo gruppo di opposizione avesse il potere di bloccare ogni volontà della maggioranza parlamentare, la democrazia sarebbe salva?
Dario Fo democrazia M5S News Politica 2014-02-05