Il Comune di Fano raccoglie firme in difesa dei “diritti dell’embrione”

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Abiti a Fano e vuoi abortire? Impossibile, troverai solo medici obiettori di coscienza.

Sappiamo che l’obiezione di coscienza è una piaga che svuota di senso la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Una piaga che si estende anche alla prescrizione della pillola del giorno dopo, che, nonostante sia classificata dall’ Organizzazione mondiale della Sanità come farmaco contraccettivo post-coitale, viene negata a tante donne sempre in nome dell’obiezione di coscienza, assolutamente illegale in casi come questi.

A Fano si è raggiunto un livello di medici obiettori quasi pari alla totalità del personale, questo fatto è stato denunciato dalla stampa nazionale e dall’ opposizione locale. Sinistra Unita aveva presentato un ordine del giorno al Consiglio Comunale in cui si invitava a prendere immediati provvedimenti  per il mancato rispetto della legge 194 causato dalla  quasi totale presenza di medici obiettori nei consultori e nelle strutture ospedaliere fanesi. Qui potete leggere come è andata a finire. Qui potete leggere la gioia di Forza Nuova per come è andata a finire.

Ma non basta, l’Assessora alle pari opportunità, e ripeto, ale PARI OPPORTUNITA’, Maria Antonia Cucuzza, ha presentato in Giunta Comunale il progetto “Uno di noi” ovvero “iniziativa cittadina per il riconoscimento giuridico del diritto alla vita del bambino concepito e non ancora nato.” 

Vogliono raccogliere delle firme, da presentare poi alla Commissione europea, per il riconoscimento del “diritto alla dignità dell’embrione”.

Queste le parole dell’assessora, sì di colei che dovrebbe garantire le pari opportunità:

Già durante le prime ecografie possiamo udire distintamente il battito del cuore del feto: come si può non pensare a dare la giusta importanza e dignità all’embrione? La vita esiste sin da primo momento, nell’attimo del concepimento, e la nostra battaglia è far riconoscere questo diritto.

Il 19 Dicembre questo progetto è stato presentato in una conferenza stampa alla presenza del Movimento per la vita e del CAV (Centro di aiuto alla Vita).

Nel consultorio di Fano e nelle Chiese aderenti si raccolgono le firme per il ritorno all’aborto con prezzemolo e ferri.

Gli attacchi diretti e quelli trasversali alla legge 194 sono ormai all’ordine del giorno, tra obiezione di coscienza, fantomatiche sindromi post-aborto , iniziative per difendere i diritti di chi ancora non è nato e affossare quelli di chi è nata.

Non è accettabile che un’amministrazione locale, attraverso una donna che dovrebbe garantire pari diritti e opportunità, come sta scritto nel suo mandato, si appelli a posizioni ideologiche, fondamentaliste, cattointegraliste per distruggere diritti acquisiti!

Non possiamo stare zitte, la legge 94 va difesa con le unghie e con i denti.

P.S. Non sono di Fano, ma da un paio di mesi ogni giorno faccio 80 circa km in treno per raggiungere questa città, perché ci lavoro. Contatterò le organizzazioni femminili locali e i movimenti, collettivi femministi della zona. Se c’è qualche lettore/lettrice marchigiana che ha qualche informazione su collettivi femministi o realtà simili in questo territorio, mi faccia sapere per favore! Grazie! Enrica



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