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Il Comune di Lucca sfratta il Museo Storico della Liberazione

Creato il 13 gennaio 2015 da Marvigar4

museo storico della liberazione lucca

museo della liberazione

La concessione ventennale del Comune di Lucca all’Associazione degli Amici del Museo storico della Liberazione è stata revocata in data 30 dicembre 2014, ma la notizia è venuta alla ribalta soltanto oggi. Nemmeno il direttivo dell’Associazione ne era a conoscenza… Il fatto grave e inquietante è che tutto sta accadendo ed è accaduto in modo a dir poco irriguardoso ed ambiguo. Questa amministrazione comunale di centro-sinistra da oltre due anni ha mostrato di voler fare qualsiasi cosa pur di “sfrattare” gli attuali presidente, direttore scientifico e segretario senza voler mai essere chiara riguardo le dinamiche che si agitano dietro le quinte. Ha consigliato dei nomi, ma non ha mai minimamente detto che andavano “piazzati” per motivi politici, per pretesti corporativistici, per soddisfare le ambizioni di personalità smaniose di protagonismo. Nemmeno le precedenti amministrazioni lucchesi di centro-destra, che pure avrebbero potuto stracciare quella convenzione e provare a tacitare la memoria della Resistenza e della Liberazione, sono giunte a tanto. Oltretutto il Museo storico della Liberazione non può neppure essere accusato di aver lavorato male o contro qualcuno: nonostante i lacci e lacciuoli imposti da questa amministrazione, i soci dell’Associazione degli Amici del Museo storico della Liberazione sono riusciti a far vivere questo spazio collocato all’interno di Palazzo Guinigi, lo hanno arricchito, valorizzato, in un anno hanno ricevuto oltre diecimila visite facendosi trovare sempre pronti e disponibili, organizzando anche tantissime iniziative sulla memoria della Resistenza, della Liberazione, dell’Olocausto, senza ricevere in cambio un solo obolo pubblico. Il Museo storico della Liberazione è fin qui vissuto grazie al volontariato, rimanendo estraneo ai soliti giochetti politici (forse è questo che ha dato fastidio…). Chi vive a Lucca sa fin troppo bene che esiste un contenzioso con certi personaggi che vorrebbero fare il cosiddetto asso pigliatutto e accorpare il Museo per gestirlo in modo solipsistico, o per non gestirlo affatto lasciandolo alla malora. Anche altri personaggi, notoriamente abili a stare con i frati e zappare l’orto, stanno ovviamente spingendo per poter avere anch’essi una fettina di questa istituzione. In definitiva, non abbiamo a che fare con un’operazione trasparente tesa a dare ulteriore slancio al Museo, renderlo sempre più visibile e visitabile, dai lucchesi e non, la decisione dell’amministrazione comunale lucchese di centro-sinistra ricalca esattamente le vecchie logiche lobbistiche e spartitorie che tanto hanno nuociuto e nuocciono al nostro paese. Chi nel 2012 si aspettava, da sinistra, una svolta dalle elezioni amministrative lucchesi è rimasto deluso profondamente, le belle parole del candidato sindaco sono ormai un lontano ricordo. La nostra povera città sta perdendo colpi, occasioni, il patrimonio a sua disposizione sta per essere svenduto o reso inutilizzabile al fine di favorire una miseria culturale e intellettuale senza precedenti. Non c’è che dire, i “signori” del centro-sinistra lucchese, che tanto vorrebbero dimostrarsi in linea con i valori della Resistenza e i principi della libertà e della democrazia, ma solo pavoneggiandosi durante le manifestazioni o presenziando a tronfi riti retorici e autoreferenziali, stanno dando un esempio fulgido di come si può “sfrattare” qualcuno in nome del corporativismo e delle più basse brame politiche.

Agli amici del Museo storico della Liberazione va tutta la mia solidarietà.

La guerra non è finita. La Resistenza è ora!

Marco Vignolo Gargini


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