Magazine Diario personale

Il condizionale.

Da Oliviabluebell
Oggi è il 5.
5.02.13.
Dovrei stare male? Dovrei pensarci a cosa vuol dire questa data? Dovrei.
Il punto, in realtà, è che non ci penso. E non mi fa nemmeno così tanto effetto come dovrebbe.
Dovrebbe. Condizionale. Il condizionale è diverso dal presente, no? Esprime ciò che tu dovresti fare, sentire, essere e non quello che fai, senti, sei. Sono due cose diverse. In questo momento troppo diverse.
E allora inizio a chiedermi quale siano le reazioni giuste visto che in questo momento dovrei stare male, dovrei impazzire dalla sofferenza, dovrei capire chi sono e cosa voglio. Ancora quel dovrei che non corrisponde al sono.
Sto male? Non lo so. Più che male, direi che mi sento instabile. Questo sì. Che devo cercare un nuovo equilibrio perchè quello precedente non va più bene, si poggiava su presupposti che in questo momento non ci sono più e devo ricostruire.
Sto impazzendo? Bho. Ok, a volte ho degli sbalzi di umore che mi sembro una psicopatica ma direi che questo rientra nella definizione di instabilità e penso che la risposta potrebbe diventare che no, non sto impazzendo.
Sto capendo chi sono e cosa voglio? In parte. Io chi sono, l'ho sempre saputo, semplicemente a volte metti da parte certi tuoi pensieri e certi tuoi modi di essere perchè credi che sia giusto così. Funziona così no? Che la linea tra il compiacere e il piacere è davvero molto sottile. A volte. E io ci sono finita in una di quelle "a volte".
E poi c'è lei, la perenne incazzatura di sottofondo che non se ne va, è sempre lì. Che se mi becchi nel momento sbagliato potrei veramente tirarti una testata...ma mi contengo, l'immagino soltanto.
Fervida immaginazione. Oh, santa immaginazione.
Potrei aprire tutto un capitolo a parte se mi metto qui a pensare che forse sto semplicemente rimuovendo il problema ma non lo sto metabolizzando, e forse non è vero che ho già superato tutto, e magari non è nemmeno vero che sono convinta di quello che sto facendo e dicendo. Già, potrei, ma non ho voglia di appesantirmi la testa con questi pensieri e preferisco vivere alla giornata, che chissà cosa mi porterà oggi e pure il domani. Mi lascio trasportare dalle sensazioni del momento e non so mica se è il modo giusto di affrontare le cose, so solo che è un modo che mi permette di essere un po' più leggera, quindi di stare meglio, quindi di essere un po' più tranquilla. E ora ho voglia solo di questo.
In tutta questa riflessione, apro la mail e mi trovo un messaggio da Groupalia con scritto "Olivia, c'è chi muore dalla voglia di baciarti...." e a me quel vaffanculo parte in automatico.
Buon 5 febbraio allora. A me. Solo a me. Presente. Non condizionale ne' condizionato.
Il condizionale.

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