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Il conduttore e i concorsi di bellezza di un certo tipo

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Come dicevo nell’altro post, inizia Miss Italia e tutta la stampa è pronta a dagli visibilità, perchè si sa che in un Paese come il nostro l’archetipo della donna oggetto è diventato l’unico modo di rappresentare le donne (senza dimenticarci quello della brava moglie ancora in voga in gran parte delle pubblicità e usato  dalla stampa per svilire le donne che hanno raggiunto ruoli di vertice).

Accade che un tg locale in sede lucchese si concentrò molto su Miss Italia, facendoci passare il messaggio secondo cui l’unico ruolo a cui le donne debbano ambire è quello dell’apparenza a 360° (o meglio a 90°) al quale dovrebbero astenersi tutti quelli che non sono donne ed etero.

Così nasce l’Omofobia, tendenza diffusa in contesti dove la divisione tra i generi è rigidissima, fenomeno basato sulla credenza che gli uomini dovrebbero comportarsi da uomini quindi non essere attratti da individui dello stesso sesso e non partecipare a concorsi di bellezza come fanno le donne. Le parole omofobe pronunciate dal conduttore del tg (in seguito licenziato) sono di una gravità inaudita. Egli definisce i concorsi per gay e per trans come “concorsi di un certo tipo” rifiutandosi di mostrare le immagini  in studio.

Succede proprio in un Paese dove l’oggettificazione delle donne è un metodo per educare gli uomini a mantenere la propria virilità, un Paese che non accetta altre forme di sessualità come la soggettività femminile e quella omosessuale.

Succede in un Paese che taccia di bigottismo quelle donne che da anni si sono sempre opposte alla rappresentazione dei loro corpi come pezzi di carne di un immensa macelleria, opponendosi sopratutto all’uso delle donne che avviene all’interno di questi concorsi di bellezza, le quali non vorrebbero mai che questi concorsi avessero tanta visibilità mediatica e non perchè a sfilare ci sono femmine etero ma perchè sono mera riduzione della donna a pezzo di carne.

Per questo c’è una differenza grandissima tra la censura attuata dal tg contro un concorso di bellezza per omosessuali e la richiesta di non dare troppo spazio a manifestazioni che umiliano le donne per due motivi: il primo viene censurato perchè gay, il secondo ottiene visibilità perchè in questo caso tali immagini vengono mostrate come metodo curativo per ribadire che la sessualità è solo etero, imponendo che i ruoli tra donne e uomini devono rimanere divisi.

Noi chiediamo che il conduttore venga radiato dall’ordine dei giornalisti e che non possa più esercitare la sua professione per parole così infamanti contro la comunità omosessuale, in quanto messaggi come questo sono pericolosi sopratutto se pronunciati in un contesto dove le violenze contro gli omosessuali sono all’ordine del giorno.

Non so perchè ma questo episodio mi fa venire un dej-vù: vi ricordate quando una delle concorrenti di Miss Italia fu accusata di essere un trans rischiando l’esplusione?

Mary



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