E’ arrivato anche in Italia il libro che sta riscuotendo molto successo in rete e in giro per il mondo. Il merito? Dei genitori che lo stanno utilizzando per far addormentare i propri figli e stanno facendo un gran passaparola. Si, perché la storia illustrata del coniglio Camillo (32 pagine, The Rabbit Who Wants to Fall Asleep il titolo originale) non è una storia “normale” come tutte le altre: è una storia speciale studiata proprio per facilitare il sonno ai bambini. Come dicevamo, il protagonista della storia è il coniglio Camillo. Lui è stanco ma non riesce ad addormentarsi. Camillo e Mamma Coniglio vanno da Mago Sbadiglio per avere aiuto che ha una potentissima polverina invisibile che fa addormentare subito i bimbi e i piccoli conigli. Lungo la strada incontrano la gentile Lumaca Sonnacchiosa ed il saggio Gufo Occhi Pesanti che dispensano consigli utili per dormire. Anche se Camillo si sente stanco prosegue il cammino. Il Mago Sbadiglio sparge la polverina invisibile su Camillo che comincia ad avvertire il sonno. Fa appena in tempo ad arrivare con la sua mamma a casa che sprofonda nel suo lettino pacificamente per un sonno ristoratore.
Questa è una favola della buonanotte diversa dalle altre. L’ha elaborata Carl-Johan Forssén Ehrlin, psicologo svedese. La trama e la modalità di lettura sono state elaborate e studiate perché i bambini possano rilassarsi e prendere sonno più velocemente. Il libro inizialmente auto – pubblicato grazie al passaparola dei genitori è diventato un caso editoriale scalando le classifiche dei bestseller. “L’obiettivo che mi sono prefisso con questo libro” spiega l’autore “è dare una mano a tutti voi genitori che faticate a fare addormentare i vostri figli al sera o per il sonnellino. Spero serva al bambino per rilassarsi e addormentarsi in fretta ogni volta che ascolta la storia“. Prosegue Carl-Johan “Per alcuni bambini sarà necessario ascoltare la storia più volte prima di prendere “confidenza”, mentre ai genitori serviranno più letture per migliorare il modo, il tono, le pause e la gestualità richiesta dal metodo“. L’idea per il nuovo libro a Ehrling è venuta mentre guidava in macchina con sua madre di fianco.