Colpo di mano nel Cda dell’ufficio Aato della Provincia di Cremona. E’ passato a sorpresa il modello della società mista, ricorrendo a una bozza di testo che dichiara il silenzio-assenso della conferenza dei sindaci della provincia di Cremona, che coincide con lo stesso Ato (Ambito territoriale ottimale per la gestione del servizio idrico integrato). Nelle ultime ore il turbinare di telefonate e sms delle persone interessate al rispetto dei referendum sull’acqua è stato incessante. Giunge un commento di Giancarlo Roseghini, il segretario provinciale di Rifondazione comunista: “E’ inaccettabile!”.
Il sindaco Cavalli di Romanengo non ha partecipato al voto, in palese dissenso, lasciando a verbale che ritiene “inaccettabile votare un testo che non tiene conto delle assemblee dei sindaci del dicembre 2011″. A caldo, lo stesso Cavalli ci dichiara che “gli stessi componenti del consiglio d’amministrazione erano presenti e sanno che i sindaci sono contrari”.
Hanno votato sì il presidente Denti, Bordi e Rastelli. Era assente Cavenaghi. Astenuto e in dissenso sul punto all’ordine del giorno, appunto, Cavalli.
I tre componenti favorevoli alla società mista hanno parlato della necessità di sbloccare gli investimenti, ripetendo i concetti cui si sono richiamati più volte.
“La delibera probabilmente è impugnabile: faremo approfondimenti per verificarlo” ha concluso il sindaco di Romanengo, che aveva chiesto durante la discussione: “Ma questi investimenti si sbloccano subito se passa questa delibera? Evidentemente no”.
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